Sallusti: "Viva l'Italia antifascista? Era meglio dire viva la gnocca". VIDEO

Il direttore del Giornale interviene in diretta a Stasera Italia sul caso del loggista della Scala

di Redazione Mediatech
Alessandro Sallusti e Nicola Porro
MediaTech

Sallusti sul caso dell'urlo alla Scala: "Era meglio dire viva la gnocca". Guarda il video

Dopo il clamore provocato dal loggionista della Scala, il quale ha urlato “Viva l’Italia antifascista” in seguito all’inno di Mameli, in molti si sono espressi riguardo alla scelta della Digos di identificarlo, vedendo questo gesto come una limitazione della libertà d’espressione.

Il loggionista, infatti, cui il nome è Marco Vizzardelli, ha raccontato di essere stato avvicinato durante l’intervallo da un agente in borghese e di esser rimasto sorpreso da tale clamore. Alla richiesta delle sue generalità, Vizzardelli ha risposto con sarcasmo dicendo che se avesse urlato “viva l'Italia fascista” gli agenti lo avrebbero arrestato immediatamente.

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Ad attaccare la Digos per la posizione presa, prima di tutti, c’è stata Lilli Gruber. La giornalista, conduttrice di Otto e mezzo su La7, ha definito la divisione delle forze dell’ordine come “Polizia politica”, scatenando, tra le altre cose, la furia del sindacato di categoria (Siulp).

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A cavalcare invece la notizia è stato il Partito Democratico di Elly Schlein, il quale ha innalzato Vizzordelli come un martire dell'antifascismo. Tuttavia, a smontare invece questa narrazione si è prodigato Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, affermando che il vero coraggio sarebbe stato urlare “viva la gnocca”, poiché il fascismo non esiste più e siamo invece sotto un regime di politicamente corretto che vieta certi discorsi. Il giornalista asserisce che entrambe le frasi, “viva l'Italia antifascista” e “viva la gnocca”, sono concetti condivisibili e che il fascismo non dev'essere un timore attuale.

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