Sanremo 2024, Angelina contro Geolier? Guerra finta per soldi veri

Warner gioca doppio e vince sempre nel mercato della copia musicale. Il risico delle major. Novità? La cultura rapper neomelodica. Ma la nipote di Celentano...

di Antonio Amorosi
Angelina Mango (foto Lapresse) - Geolier (Instagram geolier)
MediaTech

Sanremo 2024, retroscena, dove la musica muore e il marketing regna sovrano e funziona alla perfezione

Una giornata intera passata a tergiversare con gli uomini di Sony, Universal e Warner bastano a tracciare le strategie della discografia italiana? Geolier contro Angelina Mango? Angelina contro Geolier? Warner contro Warner? Tutta fuffa che serve a vendere di più. Non siamo nel film “Kramer contro Kramer”, con passioni ed emozioni, ma in una strategia di mercato. A freddo, a distanza di giorni sembra proprio di sì.

Il Festival di Sanremo, con il suo strascico che dura un anno, muove l’80% del mercato discografico italiano che si aggira intorno ai 371 milioni di euro e un circolo sempre più ristretto di soggetti vive di quell’economia.

Da quel che si apprende dagli addetti ai lavori, era più conveniente vincesse Angelina Mango perché Geolier un suo mercato ce l’ha già. Lì si incassa comunque. Tutto il mondo rapper neomelodico campano viaggia da solo, tra eventi, reti, meccanismi paralleli che stanno in piedi e faranno guadagnare Warner. E’ la Warner che fa un affare a contrattualizzarlo come ultimo figlio di una scena che è cresciuta negli anni e che ha dimostrato di saper anche vivere in mercati paralleli a quelli ufficiali, senza proclami e spinte del mercato, Sanremo o meno. E Geolier lo ha ricordato: “Sono al Festival per Napoli”. Sono loro forse l’unica novità degli ultimi decenni. Unici in grado di costruire una scena alternativa, dal basso, in condizione di far gola alle major, con tutti i limiti culturali evidenti che pure dimostra. D’altronde se le etichette musicali indipendenti italiane, per qualità sonora, musica, testi e performance, producono la stessa melassa della major non se ne comprende la necessità se non economica, altri che devono fare soldi e finisce lì.

Quindi Angelina Mango era il miglior investimento da fare per la Warner perché apriva un nuovo mercato. In questo modo, da quel che si apprende, il sentiment discografico si è fuso con la sensibilità degli addetti di radio, tv e la giuria di qualità del Festival che hanno ribaltato il voto da casa nettamente in favore a Geolier (il 60% delle preferenze del televoto)

E poi c’è il particolare chiamato Marta Donà, nipote di Claudia Mori e Adriano Celentano.

LaTarma Records, etichetta della potente Marta, ha sotto contratto Angelina Mango. L’ha portata a Sanremo, dove Donà aveva già vinto il Festival l’anno scorso con Marco Mengoni (Sony) e con i Måneskin (Sony) nel 2021. Successo del gruppo rock romano bissato all’Eurovision Song Contest, condotto nel 2022 da Alessandro Cattelan (un altro della scuderia della Donà). LaTarma (anagramma di LaMarta) si affida a Warner Music Italy ADA Music Italy per la distribuzione dei brani dei propri artisti e così farà anche per quelli di Angelina Mango. E il cerchio si chiude.

Donà, anni fa, lavorava in Sony, come ufficio stampa. Warner Music Italy è il nuovo partner discografico di XFactor Italia, da dove erano usciti proprio i Måneskin e dove Sony era presente dal 2008. Francesca Michielin, un’altra della scuderia della Donà, conduce XFactor. E questo è quanto. Ma vi sembra un circolo un pò chiuso? Non vi permettete. Angelina Mango, Geolier, Annalisa, Irama e Ghali, gli artisti che occupano le prime cinque posizioni dell’edizione di Sanremo 2024 sono tutti della Warner. Probabilmente è giusto così: hanno investito ed ora raccolgono.

L’oligopolio delle tre società discografiche non è un fatto nuovo e continuerà ad esserlo per molto tempo se non nasceranno altre realtà, realmente indipendenti con un messaggio diverso e nuovo.

 

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