Sanremo 2025, parla Carlo Conti: "Nessuna sfida con Amadeus e nessuna pressione politica"

Prima conferenza stampa ufficiale del Direttore Artistico e conduttore de Festival al via domani sera

di Andrea Soglio

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MediaTech

Alla vigilia della prima, attesa, serata del Festival di Sanremo 2025 il direttore Artistico e conduttore, Carlo Conti ha partecipato alla prima conferenza stampa nell'affollatissima sala stampa della città dei Fiori. Conferenza in cui ovviamente si è parlato del Festival a 360 gradi, ovviamente non solo di musica.

La sfida con Amadeus

Inevitabile la domanda sul cambio di Era, da quella di Amadeus a quella appunto di Conti. Ma il Direttore artistico ha messo subito le cose in chiaro sull'eventuale, presunta, sfida tra i due. "Spero di svegliarmi più tardi possibile e non stare attaccato ai numeri. Quello che voglio è portare un festival bello, fatto bene, dignitoso. Amadeus ha fatto un lavoro incredibile. Voglio concentrarmi sulla qualità non sui numeri".

Monologhi e Politica

Si è parlato poi tanto dei monologhi, spesso in passato dedicati anche a tematiche politiche con tutto lo strascico di polemiche (naturali). E, così, il fatto che quest'anno i monologhi sono stati tagliati ha dato il via a voci di presunte pressioni politiche ricevute dalla Direzione Artistica: "In questa edizione non ho avuto nessuna pressione politica - ha subito chiarito il conduttore - L’azienda mi conosce, non cerco la polemica anche se poi a Sanremo arrivano comunque. Si tratta di una scelta che ha a che fare con i tempi televisivi. Sintetizzare il più possibile anche con delle riflessioni veloci è la mia idea. Comunque non significa che non ci sarà spazio per le idee ma i momenti di riflessione saranno affidati alle canzoni". Confermato uno spazio ad esempio dedicato alla situazione in Medio Oriente con Noa, cantante israeliana, e Mira Awad, palestinese, che canteranno insieme Imagine di John Lennon.

Sei Antifascista?

Altra domanda politica rivolta a Conti è ormai il classico "sei antifascista?". Domanda a cui il conduttore non si è sottratto: "Certo! Siamo nel 2025. Ma trovo la domanda anacronistica: mi preoccupano altre cose del futuro. Ma non dovremmo dimenticare quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni per la nostra libertà"

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