Sanremo 2026, Rai1 e la rivoluzione: Carlo Conti verso il trasloco quasi a marzo o... Le due opzioni - Rumor

Il Festival del prossimo anno verso lo slittamento: anticipo a gennaio, più probabilmente Sanremo a fine febbraio. La situazione e i piani della Rai

di redazione

Rose Villain sul palco dell'Ariston a Sanremo - Foto Lapresse

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Ra 1, Sanremo 2026 slitta per le Olimpiadi di Milano Cortina

Un Sanremo (2025) è stato archiviato e giù si pensa all'edizione 2026. Dopo il trionfo del Carlo Conti bis che ha toccato vette sul fronte degli ascolti tv forse persino inaspettate nelle più rosee previsioni, urge focalizzarsi sul prossimo anno. Non tanto sul cast dei cantanti, che prenderà forma ovviamente molto più avanti, ma sulla data. Già, perché quasi certamente (ma il quasi si potrebbe pure togliere), non sarà la seconda metà di febbraio come quest'anno. Il motivo? Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, che tra martedì 10 e 14 vivranno il loro clou, ossia proprio nei teorici giorni sanremesi. 

Di più. I Giochi avranno l'inaugurazione venerdì 6/2 e dunque già sabato potrebbe (incrociando le dita) arrivare e prime medaglie, con tutta l'attenzione dei tifosi centrata su Rai2 che sarà, come sempre, la rete olimpica, a discapito della finale del Festival. Tradotto: scartate le settimane del 3 e quella del 10 febbraio. Ovviamente disco rosso anche su quella del 17-21 visto che il sacro fuoco di Olimpia si spegnerà il 22.

Dunque è probabilissimo un Sanremo 2026, se non a marzo, a ridosso: ossia dal 24 al 28 febbraio. Il piano B è di giocare d'anticipo e celebrare la kermesse canora dal 27 al 31 gennaio, ma è ipotesi meno probabile. Anche perché, andando in onda dopo le Olimpiadi di Milano Cortina magari potrebbero aprirsi ipotesi last minute di ospitate all'Ariston di qualche medagliato o medagliata azzurra...

Va inoltre ricordato che la Rai nel frattempo, a inizio febbraio aveva annunciato di aver fatto ricorso contro la sentenza dei giudici del TAR della Liguria che aveva dichiarato illegittimo l'affidamento diretto da parte del Comune di Sanremo alla tv di Stato per l'organizzazione del Festival della Canzone Italiana, aggiungendo che "dal 2026 si dovrà procedere con una gara aperta agli operatori del settore”.

"Rai informa di aver proposto appello avverso la sentenza del Tar Liguria avendo interesse a far accertare la piena legittimità delle delibere con le quali il Comune di Sanremo le aveva concesso in uso esclusivo il marchio Festival della Canzone Italiana, fermo restando che – come riconosciuto dalla stessa sentenza appellata – nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale i cui diritti spettano a quest’ultima in via esclusiva”, aveva fatto sapere Viale Mazzini.

"Non si profila alcuna opportunità concreta. La Rai, come è suo diritto, ha fatto ricorso. Qualsiasi gruppo editoriale avveduto valuterebbe l’opportunità di acquisire i diritti del Festival, se questa si presentasse in forme certe e definite", le parole di Alessandro Araimo, vicepresidente esecutivo e ad di Warner Bros, in un'intervista a Repubblica dei giorni scorsi, circa l'ipotesi di un eventuale ingresso in campo del gruppo se si ci fossero le condizioni.

"Sanremo è un pezzo di Rai e quella azienda ne è è il vero motore. La vera forza del Festival è la Rai. Per questo da italiano mi auguro che rimanga lì”, aveva invece spiegato l'ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi a dicembre nel corso di un incontro con la stampa.

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