Scurati e il monologo in Rai, ecco quando la censura vale solo per la Sx

Ecco perché è diventata asfissiante la polemica creata intorno alla presunta censura operata ai danni dello scrittore Antonio Scurati

di Vincenzo Caccioppoli
Antonio Scusari (foto Lapresse)
MediaTech

Scurati e il monologo oscurato dalla Rai, quando la censura vale solo per la Sx

E’ diventata ormai asfissiante la polemica creata intorno alla presunta censura operata ai danni dello scrittore Antonio Scurati (uno dei casi più clamorosi di censura che si rivela come un enorme ritorno solo ed esclusivamente per chi la subisce) che doveva essere ospite nel programma di Rai 3 della giornalista Serena Bortone sabato scorso, per leggere un monologo sul 25 Aprile. Non è nostra intenzione entrare nel merito della questione, che da tre giorni occupa le prime pagine dei giornali e le discussioni dei tanti (forse troppi ) talk show che ogni giorni vanno in onda via etere.

La polemica è già troppo stucchevole di suo per poter o voler aggiungere ancora qualcosa, ma quello che sicuramente merita un approfondimento è invece quello accaduto a Strasburgo, dova va in scena l'ultima plenaria di questa legislatura. Un fatto che in qualche modo anche se in maniera indiretta può comunque certamente legarsi a quanto sta accadendo in Italia con le furiose polemiche sullo scrittore autore delle trilogia su Mussolini e vincitore del premio Strega nel 2019. Ebbene il gruppo dell’Ecr, quello dei conservatori, di cui è presidente la nostra premier Giorgia Meloni, insieme agli ungheresi di Fidesz, avevano chiesto che fosse calendarizzato un dibattito su quanto accaduto la settimana scorsa a Bruxelles, con la conferenza dei conservatori europei Natcon, a cui il sindaco socialista della città, ha impedito lo svolgimento con l’uso della forza pubblica. Un tentativo di censura abbastanza chiaro e grave, non si potrebbe davvero definirlo in altro modo.

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La polizia belga ha comunicato la revoca dei permessi e chiesto l’immediata chiusura della conferenza «National Conservatism» per motivi di ordine pubblico. Solo l’intervento del primo ministro belga, grazie all'intercessione di Giorgia Meloni e pare del primo ministro britannico Rishi Sunak, ha permesso la continuazione dell’evento nella seconda giornata come previsto.

Quando è salito sul palco, mentre il dramma continuava a svolgersi fuori dalla sede, Farage ha criticato le autorità di Bruxelles definendole “semplicemente mostruose” per aver tentato di annullare l’evento. “Sapevo che non sarei stato il benvenuto a Bruxelles”, si è irritato l’ex deputato. Tra gli speaker attesi in questi due giorni erano previsti il premier ungherese Viktor Orban, l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, il leader conservatore francese Eric Zemmour. Mercoledì era atteso sul palco per Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, copresidente dell’Ecr e per la Lega Marco Campomenosi.

Ebbene il gruppo dei conservatori aveva proposto che la questione fosse portata all'attenzione dell'aula di Strasburgo, ma le sinistre e i liberali di Renew hanno bocciato la proposta, pensando che non fosse materia da discutere in aula di Parlamento. E pensare che le stesse sinistre invece solo qualche settimana fa avevano ottenuto che si discutesse, sempre a Strasburgo, di fronte ad un'aula del Parlamento desolatamente vuota, delle mani alzate per commemorare le vittime di Acca Larentia. Mentre per Scurati e la sua supposta censura, i sepolcri imbiancati della sinistra hanno scatenato un putiferio inenarrabile, per l’intervento della polizia per impedire lo svolgimento di una manifestazione democratica in un luogo pubblico, si adotta un metro di giudizio diametralmente opposto.

Durissime le parole di uno dei partecipanti a quel convegno, l'onorevole Porcaccini, per commentare quanto accaduto a Strasburgo "Ritengo molto grave che oggi questo Parlamento abbia voluto bocciare la richiesta del gruppo Ece di aggiungere un dibattito sulla soppressione del diritto di parola e di riunione, alla luce di quanto avvenuto a Bruxelles la scorsa settimana. Non sorprende il voto contrario delle sinistre. Compreso il Pd che proprio in queste ore straparla di censura e fascismo. Casomai sorprende il voto decisivo dei cosiddetti "liberali" di Renew. Credo sia arrivato il momento di trovare un altro modo per definirli Quello che è successo a Bruxelles avrebbe dovuto essere discusso in questa plenaria. Ma, evidentemente, le sinistre hanno una idea piuttosto selettiva dei diritti civili".

Qualcuno potrebbe parlare di doppia morale da parte di chi è sempre pronto ad indignarsi giustamente se vengono lesi i propri diritti, mentre lo è molto meno quando ad essere toccati sono quelli della parte politica avversa. La censura così come il rispetto dei diritti democratici non deve essere un prerogativa di una solo parte politica. Ma purtroppo a Strasburgo troppe volte questa primaria regola di democrazia negli ultimi anni è stata colpevolmente disattesa. E per ironia della sorte, i Verdi europei hanno chiesto che si aprisse un dibattito invece su quanto accaduto sul caso Scurati. Oltre al danno la beffa si potrebbe chiosare.

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