Serie A, perso 1 mld con la pirateria: ad azzoppare il calcio anche noi tifosi
Tra i motivi della crisi presente nel calcio ci siamo anche noi tifosi, pure quelli più sfegatati, che pur di assistere a una partita sono disposti a non pagare
Serie A, la pirateria costa al nostro calcio oltre 250 mln l'anno: a uccidere lo sport ci pensiamo anche noi tifosi
Noi italiani amiamo così tanto lo sport che finiamo per essere noi stessi i suoi “assassini”. E’ ciò che sta succedendo in particolare con il calcio che, negli ultimi quattro anni, ha perso la cifra monstre di un miliardo di euro. Ma esattamente come sono andati in fumo questi soldi? Ecco che entra in gioco la pirateria digitale.
Partiamo dall’inizio. Nel nostro Paese ci sono due “canali ufficiali”: Sky e Dazn. Anche se, in realtà, il vero e proprio segnale è uno solo in quanto Sky compra i diritti delle partite di proprietà di Dazn. Ebbene, quasi la maggior parte di noi italiani non utilizza i sistemi ufficiali, ma si appoggia ad altri segnali privi di abbonamento, appunto pirata, per guardare la Serie A.
Infatti, solo per quel che riguarda i ragazzi dai 10 ai 15 anni, secondo le stime della società Ipsos per conto di Fapav, sarebbe almeno il 51% ad appoggiarsi a segnali gratuiti e quindi illeciti. Parlando in generale per ciò che concerne tutti i settori audiovisivi (film, serie tv, eventi sportivi live, etc) l’incidenza complessiva della pirateria in Italia, nel solo 2021, si aggira intorno al 43%.
A schierarsi contro questo deleterio fenomeno, ecco che interviene Luigi De Siervo, Amministratore delegato della Lega Serie A. “Oltre un miliardo di euro perso in questi 4 anni dal mondo del calcio. Questo è un mondo in cui i tanto bistrattati presidenti dei club hanno perso risorse importantissime, senza aiuti da parte del Governo, in cui il calcio si sta alzando da solo grazie all'impegno di Sky, di Dazn, del nostro pubblico. E qui sta il punto dolente. Io spero che la festa sia finita”, ha detto agli Stati generali della lotta alla Pirateria a Roma.
“Dobbiamo recuperare quelle risorse perché ci sono due temi fondamentali: un tema”, ha sottolineato, “è quello dell'educazione alla legalità in un Paese dove metà dei nostri giovani delinque senza averne coscienza. Poi l'altro tema: siamo in un sistema di regole e dobbiamo rispettarlo”.
“Se il mondo digitale ha creato il problema, sarà lo stesso mondo a portarci fuori”, ha aggiunto De Siervo, “quando possiamo stabilire che gli unici due segnali abilitati sono di Sky e Dazn, gli altri devono cadere. Non è possibile che nel 2022 il sistema non sia in grado di dire basta. Questo comparto ha bisogno di queste risorse altrimenti avremo un prodotto sempre più scadente, come accade per cinema e serie tv. Siamo in un momento in cui gli alibi sono finiti. Spero che tutte le forze politiche siano compatte pur con posizioni diverse. Il fenomeno con questi numeri deve terrorizzare chiunque”, ha concluso.