Social, gli italiani li usano per spiarsi: 30% rischia l'incidente alla guida

L'analisi di TrenDevice mette in evidenza quanto, ormai, noi italiani siamo ossessionati da smartphone e social network

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Smartphone, 2 italiani su 3 non lo spengono mai: guardare il telefono è la prima azione appena svegli per il 39% 

Siamo un popolo di spioni, imprudenti alla guida e sempre connessi: 1 italiano su 2 usa i social network solo per guardare gli altri ed il 30% usa lo smartphone mentre guida per messaggiare e farsi i selfie, 1 persona su 3 possiede più di uno smartphone. Pesano però le paure legate alla dipendenza indotta dall’eccessivo utilizzo o di subire furti di dati.

TrenDevice, uno dei principali player italiani nell’economia circolare, attivo nel settore del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta che si propone come instant buyer effettuando il ritiro gratuito a domicilio da privati e aziende, ha chiesto ai propri utenti qual è il rapporto con il loro smartphone ed in particolare con i social network. Neanche a dirlo, i risultati pervenuti sono molto curiosi.

Lo smartphone racchiude in sé un mondo parallelo in cui vivere una vita trasversale a quella reale. Ci si perde ore ed ore ogni giorno guardando le notifiche, messaggiando con i nostri contatti, scovando in rete notizie e confrontando sui social la nostra vita con quella degli altri. Il 66% degli intervistati infatti non spegne mai il telefono, il 28% lo fa solo quando dorme e, in ogni caso, di notte il telefono è sempre accanto a noi, sul comodino affianco al letto (per il 64% degli intervistati).

Ed infatti il 39% ammette che controllare le notifiche è la prima azione che compie al mattino appena sveglio, ancora prima di alzarsi dal letto. Interessante però sapere che 1 italiano su 5, di notte, ripone il telefono in un’altra stanza, probabilmente per disintossicarsi per qualche ora dalle onde elettromagnetiche.

Le “cattive” abitudini degli italiano non mancano neanche a tavola: il 16% ammette di tenere il telefono sul tavolo, anche in presenza di amici o della famiglia. Il 25% lo tiene in tasca, tirandolo fuori appena arriva una nuova notifica, e con grande sorpresa ben il 44% degli intervistati, pur tenendolo acceso, lo ripone in un luogo lontano dalla tavola.

Non siamo un buon esempio nemmeno alla guida di un auto, il 30% confessa di utilizzare lo smartphone per uso diverso dal mero controllo delle mappe stradali, ovvero messaggia con i propri contatti o si fa i selfie e i video, incoscienti del pericolo per sé e per gli altri. Il campione esaminato da TrenDevice è composto da oltre 676 utenti del sito (uomini 89%, donne 11%), intervistati nel mese di settembre 2022, di cui l’87% iscritto ad almeno un social network, a dimostrazione di quanto oggi Facebook, Instagram, TikTok etc, siano parte integrante della nostra vita anche se, a sorpresa, con un utilizzo sporadico degli stessi, infatti quasi la metà degli intervistati non pubblica nulla, ma li utilizza solo per guardare gli altri.

Solo il 40% pubblica da 1 a 3 post a settimana e circa il 4% più di 10 post a settimana. Il 45% degli intervistati ha una età media di 45-60 anni (36-45 anni per il 19%, 26-35 anni per il 11%, 18-25 anni per il 5%), il 63% vive o lavora al nord (al centro il 18%, al sud e isole il 19%), il 54% è impiegato (liberi professionisti 21%, pensionati 13%, studenti 4%).

1 italiano su 10 ammette di aver pubblicato sui social solo con lo scopo di suscitare invidia nella cerchia dei contatti (fotografandosi ad esempio con un acquisto costoso). E se poi non ricevono abbastanza like, sempre il 10% degli intervistati, confida di provare tristezza e frustrazione. E c’è anche una piccola fetta di italiani, anche in questo caso il 13%, che prova invidia per coloro che sui Social appaiono perfetti, così come il 20% ritocca la propria foto prima di pubblicarla per migliorare l’aspetto del viso e del corpo.

Gli Italiani sembrano però avere piena consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzo dei Social Network come i furti d’identità, la dipendenza dall’eccessivo utilizzo o il cyberbullismo: per oltre l’80% del campione intervistato. Difatti il 27% teme di essere spiato, e il 32% ha paura della possibile dipendenza indotta dall’eccessivo utilizzo e con non poca sorpresa 1 italiano su 10 confida di essere stato vittima di cyberbullismo, ovvero ha ricevuto foto o richieste inopportune, attacchi verbali e minacce.

Questi numeri sono destinati purtroppo a crescere, considerando il dato riguardo la variazione del tempo trascorso sui social a seguito della pandemia: il 28% degli italiani ha aumentato la presenza e solo il 7% ha diminuito il tempo dedicato ai social network, a favore di altri hobby.

Fa ben sperare però l’intento della metà degli italiani che, secondo il campione intervistato, ha provato a prendersi dei momenti di disconnessione dai social network: cancellando i propri account, eliminando le app sul telefono o impostando limitazioni al loro utilizzo. Sicuramente, oltre agli effetti benefici della disintossicazione dai social, c’è anche la consapevolezza di poter avere il controllo sulla tecnologia, oggi più che mai padrona della nostra vita.