Cairo su Affari smentisce l'interesse per Mediaset: "Niente scalata dagli Usa"
Il patron de La7 e del Corriere della Sera vola negli Stati Uniti e incontra i vertici del New York Times: “Sono qui per vedere le novità del mondo editoriale”
Urbano Cairo negli Stati Uniti e la smentita su quella scalata a Mediaset
Urbano Cairo, editore de La 7 e del Corriere della Sera, dopo la morte di Silvio Berlusconi punta davvero a scalare Mediaset, diventando così il nuovo “Cavaliere” della televisione italiana (e non solo)? Magari con l’”aiuto” di qualche investitore estero? Dopo l’addio dell'ex presidente del Consiglio, la televisione sta vivendo un momento di grande cambiamento.
E il viaggio di Urbano Cairo in America, più precisamente a New York, non è certo passato inosservato agli addetti ai lavori (e non). Nella Grande Mela il patron de La7 ha infatti incontrato i più alti vertici delle maggiori testate giornalistiche del Paese: New York Times, Washington Post e Wall Street Journal. Da qui si sono susseguite diverse voci riguardo a sua possibile scalata all'impero fondato da Silvio.
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Ma Cairo rintracciato direttamente da Affaritaliani.it, ha smentito categoricamente la "conquista" del Biscione. “Sono qui per vedere tutte le novità nel mondo editoriale e i nuovi trend incontrando importanti operatori non solo di dimensioni. Mediaset non c’entra nulla”, ha affermato Cairo ad Affaritaliani.it.
Il capo di Rcs, rispondendo alle domande nel corso di un incontro tenuto a New York dal Gei, Gruppo Esponenti Italiani, ha rimarcato che “Mediaset è un’azienda posseduta dalla famiglia Berlusconi con oltre il 50 per cento, e se guardiamo al diritto di voto supera il 60 per cento. Non è contendibile”.
“Quando scalai Rcs l’azienda lo era, aveva sul mercato il 60 per cento delle azioni, qui no”, ha rimarcato. “Io credo che Pier Silvio e Marina abbiano tutte le intenzioni di tenere l’azienda, che ha fondato il papà, e non vogliono minimamente venderla”. Cairo ha poi escluso anche l’ipotesi acquisizione Mondadori. “Hanno sviluppato bene l’attività libraria, io credo non succederà niente”, ha concluso.