Alcol, droga, ludopatia e... ora le dipendenze hanno una speranza di guarire
Dipendenza da cocaina e da altre molteplici “droghe”? Ecco la stimolazione magnetica: il trattamento grazie agli studi di Antonello Bonci. Intervista
Stimolazione magnetica per combattere le dipendenze, una su tutte la cocaina. Per la prima volta nella storia della medicina, la Comunità Europea approva un trattamento contro la dipendenza da cocaina e da altre molteplici “droghe” quali ad esempio alcol e gioco compulsivo.
Ancora più bella, è la notizia che questo trattamento verrà adottato -primo centro aperto a Rimini, seguirà Milano il primo di settembre- in seguito agli studi di un ricercatore italiano, Antonello Bonci, neurologo, professore a San Francisco prima e direttore del National Institute on Drug Abuse dal 99 al 2019..
Dopo anni di ricerche, Bonci e il suo team di ricercatori è arrivato a evidenziare con certezza un fattore chiave: il cervello conserva la memoria cellulare dei comportamenti piacevoli che ci portano a sviluppare le dipendenze.
E una frase, fra quelle che ha detto, ci è piaciuta tanto: “ho visto persone con 20 anni di dipendenze trasformarsi in 20 giorni”. Appassionato fin da ragazzino di psichiatria, volato negli Usa dopo la specializzazione a Tor Vergata, Bonci spiega la complessità del cervello umano -che lui analizza con una particolare passione per l dopamina (“la molecola più a cavallo fra ambiente neurologico, mentale e psichiatrico”) e ci dà una seria speranza di guarigione.
Dottore, allora abbiamo una memoria cellulare inconscia che se ne sta lì in silenzio e attiva le dipendenze?
Si. È stata una delle prime scoperte, fra le più importanti che abbiamo fatto (uscita su Nature, ndr) studiando il meccanismo sui ratti: basta una sola esposizione alla cocaina in dose bassa, che resta in circolo solo per poche ore e il cervello già cambia “forma” della memoria, conservandola sotto forma di imprinting cellulare. Quando la cocaina sparisce, le memoria cellulare resta. Questo vale anche per stress, alcol e dipendenze in generale. Poi, con collaboratori di Stanford, abbiamo confermato che queste memorie si insediano in aree silenziose, inconsce e provvedono ad attivare e consolidare le dipendenze. Beninteso, non su tutti la dipendenza si innesca, altrimenti a ogni bicchiere di vino o assunzione di sostanze, avremmo il fenomeno!
Perché alcune persone diventano dipendenti e altre no?
Siamo sistemi complessi, difficilissimo dirlo con certezza. Alcuni geni predispongono le persone a essere più vulnerabili a certe dipendenze. Poi, c’è il fattore ambientale (esperienze in famiglia e gruppo di persone con le quali interagiamo ogni giorno) e le caratteristiche di personalità: da un lato, gli effetti delle droghe sul cervello, dall’altro l’ambiente e le caratteristiche che definiscono il carattere di ogni individuo. L’interazione fra queste tre componenti è costante e cruciale nel creare comportamenti di dipendenza in alcuni e non in altri.
In ogni caso tutte le droghe agiscono su recettori chimici del cervello, in particolare, quelli che si trovano nel sistema limbico sede delle emozioni, causando il rilascio di dopamina, serotonina, adrenalina, glutamato e così via.
E la stimolazione magnetica trans-cranica può bloccare il meccanismo?
La stimolazione magnetica transcranica ci permette di risvegliare le cellule “addormentate” nella corteccia cerebrale frontale, in modo non invasivo. Conoscevamo già questa tecnica dal 1985, perché viene usata per il trattamento della depressione e dei disturbi ossessivo compulsivi. La abbiamo riportata in auge dopo avere rilevato che il concetto di stimolazione cerebrale funzionava su modelli animali. Tra l’altro, grazie ai nostri lavori, l’Unione Europea lo ha approvato in aprile: per la prima volta nella storia della medicina abbiamo un trattamento convalidato per la lotta alle dipendenze come quella da cocaina.
E questo è un traguardo storico importantissimo.
Avete già una casistica?
La stimolazione magnetica transcranica ha già aiutato oltre 12 milioni di persone in altri ambiti quali depressione, ansia, disturbi ossessivo compulsivi. E i dati sui disturbi di memoria oltre che nell’alleviare i sintomi di patologie quali morbo di Parkinson, sono altrettanto incoraggianti. Nel contesto dipendenze da cocaina, alcol e simili abbiamo applicato il nostro metodo per anni, dimostrando che con questa tecnica non invasiva i pazienti -tutti con problemi legati ad alcol, droghe, ansia, depressione o patologie compulsive- riportavano gli stessi risultati – un grosso miglioramento dei sintomi. Abbiamo visto persone con 20 anni di dipendenze trasformarsi in poco più di 20 giorni.
Ma, cosa importante, non basta la macchina, il paziente viene accompagnato in un percorso completo, grazie al supporto altrettanto fondamentale di neuropsicologi, neurologi e psichiatri, a seconda delle patologie.
L’Iter tipico è innanzitutto diagnosi approfondite, poi piano terapeutico, che può comprendere in maniera assolutamente personalizzata protocolli di stimolazione cerebrle, trattamento farmacologico, psicologo e terapeuta esperto di tecniche cognitivo comportamentali. Dieta, attività fisica, percorsi di mindfulness. In sintesi, offriamo tutto il meglio che nel 2021 è possibile offrire a ogni paziente. A Miami abbiamo aperto nel 2020, dopo Milano pensiamo all’Europa.
Un ringraziamento particolare va alla mia équipe tutta italiana, in particolare ai dottori Zanardi, Mollica, Abbiate e alla dottoressa Graziella Madeo che è stata fondamentale per l’approvazione del TMS in Europa.