Il cancro sconfitto 14 volte su 14. Dostarlimab è il nuovo anticorpo

Testato per ora sul tumore al retto

Medicina
Condividi su:

Il test effettuato da un gruppo di ricercatori del Memorial Sloan - Kettering Cancer Center di New York


Nuovo farmaco potrebbe rivoluzionare la cura del cancro al retto (e, in prospettiva, di tutti i tumori). Il suo nome è Dostarlimab: questo anticorpo monoclonale è stato somministrato in via sperimentale a un campione di 14 pazienti, rivelandosi efficace al 100% nella lotta contro questa tipologia di tumore.

A effettuare il test - scrive Libero Quotidiano - è stato un gruppo di ricercatori del Memorial Sloan - Kettering Cancer Center di New York, uno degli istituti più rinomati a livello mondiale per la cura contro il cancro. Tutte le persone che hanno preso parte allo studio erano affette da cancro al retto e non erano state sottoposte ad alcun trattamento in precedenza.

Al termine del ciclo di somministrazione del medicinale il cancro è scomparso nel 100% dei pazienti, senza bisogno di ricorrere a interventi chirurgici o a cicli di radio/chemioterapia.

La notizia ha generato una grande ondata di entusiasmo, tanto da essere pubblicata pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine. Il campione preso in esame - vario per etnia e età anagrafica - è troppo ristretto per arrivare a conclusioni di più ampia portata.

Resta il fatto che i suoi esiti segnano un primo, decisivo passo nell'individuazione di un percorso di cura contro il cancro al colon/retto, in grado di prescindere da terapie più invasive come la chemio o la radioterapia. Nel dettaglio, il test ha avuto una durata complessiva di sei mesi.

Ogni tre settimane i ricercatori del Memorial Sloan hanno somministrato nove dosi di Dostarlimab per via endovenosa ai 14 pazienti (età media 54 anni, il 67% di sesso femminile) affetti da adenocarcinoma rettale di stadio II e III. Al termine del ciclo di cura, la terapia si è rivelata pienamente efficace su tutti loro, «senza evidenza di tumore alla risonanza magnetica, alla tomografia a emissione di positroni con 18F-fluorodeossiglucosio, alla valutazione endoscopica, all'esame rettale o alla biopsia».

Il documento che presenta i risultati finali dello studio è stato presentato domenica scorsa a Chicago, durante il congresso mondiale Asco (Società americana di oncologia clinica).