Dieta a digiuno intermittente: cos'è, come funziona, pro e contro

Scopri come dimagrire alternando pasti e digiuno. Anche la fame piano piano sarà sempre meno opprimente

Medicina
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Hai sentito parlare della dieta digiuno intermittente e vuoi saperne di più? Leggi il nostro approfondimento e scopri cos'è, pro e contro

Uno dei sistemi più utilizzati per dimagrire è la cosidetta dieta diguno intermittente. L'idea è che non mangiare per un certo lasso di tempo possa aiutare a stimolare la perdita di peso ed effettivamente è quello che avviene, anche se questo tipo di regime alimentare è poco sostenibile nel lungo termine e soprattutto non può essere seguito da tutti.

Digiuno intermittente come funziona

La dieta digiuno intermittente prevede di intervallare i pasti con più o meno lunghi periodi di digiuno. In questo lasso di tempo non si possono consumare cibi solidi ma solo acqua o bevande non zuccherate. Si tratta comunque di una dieta ipocolarica in cui pranzo e cena prevedono un apporto di calorie normale ma senza particolari indicazioni dal punto di vista dei macronutrienti. Esistono vari tipi di dieta digiuno intermittente:

  • Diguno per almeno 12 ore e mangiare nelle ore rimanenti (anche 2-3 pasti)
  • Mangiare normalmente per 5 giorni a settimana e nei due rimanenti ridurre le calorie a 500-600 Kcal
  • Digiuno di 24 ore per 1 o due volte a settimana
  • Alternare i giorni di digiuno con quello in cui si può mangiare normalmente
  • Mangiare piccole quantità di frutta e verdure crude durante il giorno e poi un solo pasto molto abbondante di notte

Dieta digiuno intermittente: pro e contro

La dieta digiuno intermittente ha sicuramente dei lati positivi ma non si adatta alle possibilità di chiunque. Questo regime alimentare pare porti vantaggi non solo dal punto di vista del dimagrimento ma anche nel migliorare alcuni parametri metabolici come glicemia, colesterolo e pressione sanguigna. Inoltre, pare permetta di gestire in modo più efficiente la fame e dato che non è richiesto i conteggio delle calorie o il controllo dei macro nutrienti così come le rinunce è più sostenibile a livello psicologico. Tra gli svantaggi più comuni abbiamo:

  • Difficoltà a prendere sonno per la fame
  • Debolezza
  • Cattivo umore
  • Mal di testa
  • Stipsi
  • Non porta a migliorare la propria dieta dal punto di vista di macronutrienti e dei comportamenti scorretti
  • Problemi per chi soffre di pressione bassa o anemia
  • Incompatibile con il fitness o per gli sport di resistenza
  • Nei soggetti predisposti può aumentare il rischio di disordini alimentari come bulimia o anoressia

In ogni caso prima di modificare il proprio regime alimentare è sempre opportuno rivolgersi a un medico, dietologo o nutrizionista per verificare che la dieta che si vuole seguire possa essere sostenibile dal proprio organismo.