«Gli antidolorifici non sono caramelle»: perché ibuprofene e naprossene aumentano il rischio di infarto e ictus fino al 50%
Attenzione agli antidolorifici comuni! Scopri come farmaci come ibuprofene e naprossene possono aumentare il rischio di infarto e ictus fino al 50%. Consigli pratici, rischi nascosti e alternative sicure per proteggere il cuore
Ibuprofene e rischio cardiovascolare: quello che nessuno ti ha detto
Dolori muscolari, mal di testa, febbre. Libuprofene è il farmaco che milioni di italiani assumono senza pensarci due volte. Ma cosa succede davvero quando lo ingeriamo? E perché oggi la comunità medica lancia un allarme chiaro: attenzione al rischio di infarto e ictus.
Un recente studio internazionale ha confermato che i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) come ibuprofene, e naprossene possono aumentare il rischio di eventi cardiovascolari anche del 50%. E non è solo una questione di quantità: anche brevi periodi di utilizzo possono rivelarsi pericolosi, soprattutto per chi ha già problemi cardiaci.
Perché i FANS sono rischiosi per il cuore?
I FANS agiscono bloccando l’enzima ciclo-ossigenasi (COX), responsabile della produzione di prostaglandine, sostanze coinvolte nell’infiammazione. Ma questo blocco ha un effetto collaterale: riduce la capacità dei reni di eliminare i liquidi in eccesso causando ritenzione idrica e aumento della pressione sanguigna.
In parole semplici:
Più liquidi = più pressione nei vasi = più stress per il cuore.
Lo sapevi?
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato che l’assunzione regolare di ibuprofene può aumentare il rischio di infarto acuto del 21% già dopo una settimana di utilizzo.
Non solo ibuprofene: i farmaci sotto accusa
Se pensavi che bastasse evitare l’ibuprofene, c’è di più. Anche altri farmaci di uso comune presentano rischi simili:
- Naprossene: spesso considerato “più sicuro”, ma con effetti simili sul cuore
- Diclofenac: vietato in alcuni Paesi per il suo elevato rischio cardiovascolare.
- Corticosteroidi: usati contro asma, artrite e malattie infiammatorie intestinali possono causare ritenzione idrica e aumento della pressione.
Chi è più a rischio?
Non tutti reagiscono allo stesso modo ai FANS. Ecco chi deve prestare particolare attenzione:
- Persone con ipertensione o colesterolo alto.
- Chi ha una storia familiare di malattie cardiache
- Donne in gravidanza (soprattutto nel terzo trimestre)
- Over 60 con patologie croniche
Come proteggersi: strategie pratiche
- Evita l’uso prolungato. I FANS sono pensati per un uso a breve termine.
- Monitora la pressione. Se assumi questi farmaci, controlla la pressione regolarmente.
- Scegli alternative più sicure:
- Paracetamolo (in dosi moderate)
- Rimedi naturali anti-infiammatori (curcuma, omega-2)
- Consulta il medico. Sembra ovvio, ma molti ignorano questo passaggio cruciale
Il consiglio dell’esperto
Il cardiologo Prof. Luca Bianchi dellUniversità di Milano sottolinea:
"I FANS non sono caramelle. Anche un uso saltuario in soggetti predisposti, può esporre a rischi importanti. Il problema è che spesso si sottovaluta il loro impatto sul sistema cardiovascolare."
Quando è il momento di preoccuparsi?
Se durante l’assunzione di FANS noti sintomi come:
- Dolore al petto
- Respiro affannoso
- Palpitazioni
- Gonfiore a gambe, e caviglie
interrompi immediatamente l’assunzione, e consulta un medico.
Ricapitolando: cosa fare?
Usa i FANS solo quando strettamente necessario
Prediligi dosi minime e per periodi brevi
Controlla la pressione se hai fattori di rischio
Esplora alternative naturali o farmaci meno invasivi
Curiosità:
Sapevi che anche il paracetamolo in dosi elevate può influire sulla pressione? Sebbene sia più sicuro dei FANS non è del tutto esente da rischi.
Il vero problema? La sottovalutazione.
Ogni giorno milioni di persone assumono antidolorifici pensando siano innocui. Eppure la scienza ci dice il contrario. Non si tratta di demonizzare questi farmaci ma di usarli con consapevolezza.
Il dolore va gestito, non ignorato. Ma la salute del cuore viene prima di tutto.
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