Korian e associazione D.i.Re a sostegno delle donne vittime di violenza
Il gruppo offre piani di reinserimento al lavoro e iniziative di ascolto
In Italia nel 2021 sono state 96 le donne vittime di omicidio volontario, 82 delle quali in ambito affettivo/familiare. È per contribuire a far cambiare questo triste scenario che Korian, gruppo europeo leader nei Servizi sanitari e socio-sanitari, scende in campo siglando un accordo con l’associazione D.I.Re – Donne in Rete contro la violenza e mettendo in atto da una parte iniziative di sensibilizzazione e dall’altra progetti di sostegno concreto rivolti alle donne sopravvissute alla violenza. Un’iniziativa di grande impatto se si considera che oltre l’80% dei dipendenti Korian in Italia è donna, così come la maggior parte di Ospiti, Pazienti e Familiari.
L'iniziativa del 25 novembre
Il 25 novembre nelle 100 strutture Korian in Italia verranno trasmessi e veicolati un video di sensibilizzazione realizzato da D.i.Re e una brochure informativa con gli indirizzi dei centri antiviolenza presenti sul territorio; Ospiti, Operatori e Familiari simbolicamente dipingeranno di arancione una panchina per sensibilizzare contro ogni forma di violenza sulle donne; gli Operatori Korian in servizio saranno invitati a indossare una mascherina arancione per ricordare che la protezione non è solo contro la violenza di un virus; presso alcune strutture, infine, verrà creato un Wall of Dolls, una installazione permanente fatta di bambole che ricordino tutte le vittime di femminicidio.
Da aprile, inoltre, per volontà del CEO di Korian Sophie Boissard è attivo il Women’s Club di Korian, un team dedicato che in ogni paese europeo sarà attivo con due obiettivi principali: prevenire la violenza contro le donne e puntare sull’empowerment della leadership al femminile. Il Club nasce dalla volontà di dare continuità alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, dei 10 principi dell’ONU sull'empowerment femminile e la valorizzazione della leadership femminile, contro la violenza sulle donne.
Women's Club Korian
“Siamo orgogliosi di quanto faremo dal 25 novembre in avanti, un tema importante come quello della violenza di genere va affrontato con iniziative concrete”, ha dichiarato Catia Piantoni, Presidente del Women’s Club Korian a livello nazionale e internazionale. “Grazie alla fondamentale collaborazione con D.i.Re a partire da oggi daremo concretezza al secondo pilastro della nostra strategia CSR, Prendersi cura di coloro che si prendono cura degli altri. In un’azienda con oltre l’80% di dipendenti donne è ancor più importante che chi è entrato in contatto, anche soltanto lontanamente, con una forma di violenza non si senta sola e percepisca l’azienda come un interlocutore pronto ad ascoltare e fornire supporto concreto nel migliore dei modi”, ha concluso la dottoressa Piantoni.
Proprio per rendere le strutture del Gruppo Korian luoghi di ascolto, un’azione ad hoc sarà indirizzata ai Direttori e Direttrici delle strutture: riceveranno una formazione specifica affinchè imparino ad individuare situazioni di rischio e difficoltà tra le loro collaboratrici. Ad ogni struttura, inoltre, verrà associato un centro D.i.Re limitrofo, in modo da fornire ai/lle colleghi/e supporto e aiuto, ma anche collaborare per eventi e iniziative di sensibilizzazione.
Nell’interruzione della spirale violenta che molto spesso si crea tra vittima e carnefice un ruolo importante è giocato dalla dipendenza economica della vittima. Proprio per spezzare questo legame Korian permetterà a dieci donne sopravvissute alla violenza di partecipare ad un corso per Operatori Socio Sanitari organizzato da Korian Academy in Lombardia, dando poi la possibilità alle studentesse di lavorare presso sue strutture sul territorio.
“Come gruppo presente in maniera capillare sul territorio, vogliamo sostenere sempre più donne nel rendersi libere a tutti gli effetti, perché troppo spesso la dipendenza economica rappresenta un ostacolo alla chiusura della relazione tossica e alla denuncia delle violenze subite. Basti pensare che tra il 2018 e il 2020 solo il 12% delle donne uccise aveva denunciato, una percentuale troppo bassa”, dichiara Federico Guidoni, CEO di Korian in Italia.
“Dare ad alcune donne la possibilità di rendersi economicamente indipendenti è un’iniziativa in cui abbiamo creduto da subito per concretizzare quelli che sono i nostri pilastri di CSR”, dichiara Antonella Ferioli, CSR Ambassador di Korian in Italia.
“L’avvio della collaborazione con Korian è per D.IRe un segnale molto importante: non solo perché Korian ci offre la possibilità di sensibilizzare una platea molto ampia di donne, e di uomini, sulla violenza maschile contro le donne, e dunque ci supporta nel difficile lavoro di prevenzione. Ma anche perché Korian sposa la metodologia dei centri antiviolenza D.I.Re, in cui il percorso di fuoriuscita dalla violenza è sempre un percorso verso l’autonomia delle donne, anche e soprattutto attraverso l’indipendenza economica”, dichiara Antonella Veltri, Presidente D.I.Re “Il lavoro è per loro molto più di un reddito: è la conferma del proprio valore, delle proprie capacità e talenti, chiave fondamentale per riconquistare quella fiducia in se stesse che la violenza subita ha spesso distrutto”.
La storia
Il Women’s Club di Korian nasce per volontà di Sophie Boissard, Presidente del Gruppo Korian in Europa, con due obiettivi principali: prevenire la violenza contro le donne e puntare sull’empowerment della leadership al femminile. Korian è stata una delle prime aziende di servizi alla persona che ha sottoscritto i 10 principi dell’ONU sull'empowerment femminile e la valorizzazione della leadership femminile, contro la violenza sulle donne.
Il Club punta a prevenire episodi di violenza contro le donne attraverso iniziative che favoriscano la leadership al femminile e l’autodeterminazione. Violenza e valorizzazione, infatti, sono due facce della stessa medaglia: una donna non viene vista solo come vittima, ma come una risorsa in grado di autodefinirsi professionalmente e personalmente.
Durante la pandemia alcune skills femminili sono state fondamentali, come ad esempio il multitasking: oggi c’è bisogno di persone che sappiano affrontare tante problematiche insieme, che abbiano soft skills improntate alla flessibilità e al cambiamento, tipicamente femminili. Più si valorizza la donna, il suo talento e la sua persona, intesa come essere umano, più le si danno occasioni di emanciparsi, di essere indipendente e di autodeterminarsi. Così facendo non entrerà nella spirale della violenza.