Pronto soccorso, allarme altre malattie. Ambulanze in coda e carenza di medici
Il dossier: "Tra 10 giorni la situazione diventerà grave e a gennaio sarà ancora peggio. Sale d'attesa piene e tempi d'intervento anche di giorni"
Pronto soccorso, tra 10 giorni situazione critica per malati non Covid
Il Coronavirus non si è mai fermato in Italia, ma lo stesso hanno fatto le altre malattie. Nei pronto soccorso è scattato un nuovo allarme e riguarda i malati non Covid, tutte le persone affette da altre patologie che per diverse cause vengono un po' trascurate. "Niente a che vedere con le prime ondate, - spiega Fabio De Iaco, direttore del Pronto soccorso all’ospedale Martini di Torino al Fatto Quotidiano - però si cominciano ad avere difficoltà perché i posti letto dedicati al Covid, nei reparti specialistici, cominciano a scarseggiare. Nei giorni scorsi a Roma si sono riviste le ambulanze in coda davanti ai pronto soccorso. Succede che i malati infettivi non Covid vengano trattati solo in alcuni ospedali di emergenza e i tempi si allungano, da tre giorni si può arrivare anche a sette".
"I prossimi dieci giorni sarà peggio - spiega al Fatto Giulio Maria Ricciuto, direttore urgenze a Ostia - poi ci saranno le feste e chissà che a metà gennaio non sia peggio ancora. Le Regioni stanno aumentando e convertendo i posti letto per accogliere un maggior numero di pazienti Covid. Stavamo cercando di mantenere le terapie intensive per le attività chirurgiche, ma saremo costretti ad aprire anche qualche letto di intensiva per il Covid. Siamo lontani dalla seconda e terza ondata, ma serve attenzione, forse saranno necessarie misure di contenimento".
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