Salute, età anagrafica e biologica per vivere più a lungo e in salute

Per chi non si rassegna al passare degli anni c’è l’età biologica

di Daniele Rosa
Anziani2
Medicina
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Salute, età anagrafica ed età biologica

 

Età anagrafica ed età biologica, la prima scandita inesorabilmente dagli anni che avanzano, la seconda condizionata da una serie di parametri medici ma che può regalare un “po’ di ossigeno” a chi proprio non vuole fare i conti con l’età. L’età biologica è infatti la condizione generale del corpo rispetto allo stato medio di un cluster di persone della stessa età. Esistono diverse maniere per calcolarla ma, fino ad ora, nessuna veramente soddisfacente e precisa. Per farsi un’idea più completa sugli anni biologici basta pensare all’età dei cani. Un cane di 10 anni ha vissuto come un bambino ma biologicamente ha ben 70 anni. Infatti un anno dell’uomo è uguale a sette anni nell’animale.

Salute, l'età biologica migliore puo' riservare meno problemi di salute 

 

Se l’età è un fattore di rischio per molte malattie croniche l’età biologica potrebbe riservare minori probabilità di avere malattie proprie alla vecchiaia. Molti medici sono concordi nel dire che il rischio di avere il morbo di Alzheimer si moltiplica di 10 ogni 15 anni di età biologica. Un uomo o donna  di 70 anni ma con un'età biologica di 55 avrebbero così 100 volte meno probabilità di sviluppare il morbo rispetto ad un settantenne con un’età biologica di 85 anni. Qualche anno fa fece scalpore la battaglia legale ( persa) di un sessantottenne olandese contro l’anagrafe per farsi togliere 20 anni da tutti i documenti in quanto era convinto di sentirsene altrettanti meno. Quello che fa riflettere è che la nostra età anagrafica ( gli anni vissuti) può differire da quella biologica, che invece misura il grado di invecchiamento di organi cellule e tessuti. Con l'aumentare dell'aspettativa di vita i ricercatori stanno esplorando il potenziale degli orologi cosiddetti “epigenetici” per comprendere l'invecchiamento e prevenire le malattie.

Salute, gli orologi epigenetici per misurare l'età biologica

 

Christopher Bell della Queen Mary University di Londra è convinto che non esista uno standard perfetto per misurare l'età biologica e potrebbe non essere nemmeno possibile farlo in quanto sono troppi i processi legati all'invecchiamento. In ogni caso la ricerca è andata avanti e, per calcolare l'età biologica, nell'ultimo decennio diversi ricercatori hanno sviluppato orologi epigenetici. Questi orologi misurano i cambiamenti nella metilazione del DNA che si verificano con l'età. La metilazione è un processo mediante il quale ad alcune basi del DNA viene aggiunto un gruppo metilico ( un atomo di carbonio e tre atomi di idrogeno)  che può influenzare la funzionalità dei geni. Una recensione pubblicata sulla rivista scientifica Nature Reviews Genetics indica che i biomarcatori dell'invecchiamento basati sui dati di metilazione del DNA hanno permesso di fare stime precise dell'età di qualsiasi tessuto. Però nessuno di questi orologi è stato in grado di prevedere con precisione l'aspettativa di vita o le informazioni sulla salute futura di ogni individuo. Se nel 2019 l'aspettativa di vita alla nascita era di circa 72 anni, nel 2050 sarà di 77 anni. Riuscire ad avere questi orologi più precisi sarebbe molto utile per capire come si invecchia e soprattutto per capire come poter invecchiare in salute. Gli orologi possono anche servire per capire meglio alcune malattie legate alla vecchiaia come diabete, depressione, patologie cardiovascolari e demenza. Per una vita possibilmente più lunga ma anche più sana.