Salute, le sette regole d'oro per ridurre il rischio dell’Alzheimer
Il buon stile di vita allontana il rischio genetico di soffrire di demenza
Salute, le sette regole d'oro per allontanare l'Alzheimer
Sono solo sette, semplici da dire un po’ meno da mantenere. Sono le regole d’oro (Life's Simple Seven) suggerite da di diversi studi scientifici e dal buon senso che possono allontanare il rischio di soffrire di Alzheimer e pure di ereditarlo da una storia familiare. Le sette semplici abitudini di vita chiedono di mangiare in maniera salutare, di mantenere il peso nella norma, essere attivi come conseguenza principe, non fumare, controllare colesterolo, la pressione sanguigna e glicemia. Il timbro scientifico di queste basi della vita sana viene da uno studio svolto e pubblicato da ricercatori delle Università del Mississippi e del Texas sui rischi genetici di soffrire di demenza e su quanto le abitudini di vita possono allontanare il pericolo. La sintesi dell’indagine e i consigli, soprattutto di cardiologi ( per quanto riguarda la salute del cervello), è semplice ma chiara: per quanto alto sia il rischio, per età o per ereditarietà di contrarre l’Alzheimer, lo stesso puo’ esser ridotto in maniera molto significativa se si migliora il proprio stile di vita.
Salute, l'indagine condotta per trenta anni da diverse Università americane
Nello studio le due università, sostenute anche nel lavoro da altri tre prestigiosi centri di ricerca come la John Hopkins, l’Università del Minnesota e quella dell’Università del North Carolina, hanno osservato più di 11.000 persone dal 1987 al 2019. I partecipanti seguiti avevano all’epoca tra i 45 e i 65 anni. La conferma dei neurologi è stata unanime: se si conduce uno stile di vita salutare, pur se si è maggiormente a rischio per ereditarietà, il rischio diminuisce considerevolmente. Si è notato inoltre che ci sono meno pazienti affetti da Alzheimer di quanto ci si potesse aspettare 30 anni fa. E senza alcun trattamento. La riduzione del carico vascolare, l'unica cosa che è cambiata in questo tempo, ha fatto sì che le proiezioni di quanto previsto siano diminuite di circa il 20%. Ma bisogna condurre questo stile di vita già dai 40 anni e non partire quando se ne ha 70, quando cioè il cervello comincia a mostrare i seni dell’età che passa. Alle sette regole, rilevate dall’indagine, se ne aggiunge una ottava, quella cioè di rimanere intellettualmente attivi.
Salute, solo il 5% delle malattie di Alzheimer sono ereditarie
E’ importante inoltre sapere che solo il 5% delle malattie di Alzheimer (quella che è considerata la demenza più comune, tra il 60% e il 70% dei casi) è ereditaria, con una mutazione trasmissibile ai figli dai genitori. Quando a un genitore di 52 è stata diagnosticata potrebbe essere quello un caso di ereditarietà per il figlio. Ma, fortunatamente, l’altro 95% dei casi è dovuto ad una serie di fattori che, insieme, aumentano il rischio.Questo, per i sanitari americani dell’indagine, significa che, se un genitore ha l'Alzheimer a 85 anni, il figlio avrà maggiori probabilità di sviluppare la malattia quando sarà più grande ma, questo rischio sarà maggiore se il suo stile di vita è “cattivo”. Lo studio si concentra sul rischio di avere la proteina APOE. Se si eredita un APOE 4 dal tpadre e un APOE 4 dalla madre, si ha un fattore di rischio di sviluppare la malattia verso i 75/80 anni da due a cinque volte superiore rispetto agli altri. Ma questo non significa la certezza di svilupparla. L’indagine ha poi toccato anche gli aspetti sociali della malattia. I fattori sociali possono aiutare le persone a migliorare le loro sette abitudini, come l'accesso al sistema sanitario, una buona cultura e un’ alimentazione sana. Tutti fattori protettivi contro tante malattie, difficili da misurare e mostrare in uno studio, ma comunque molto validi.