Vaiolo delle scimmie in Europa, Bassetti: "Bisogna evitare la diffusione globale"

Il virologo del San Martino di Genova: "Serve una seria preparazione al problema, senza allarmismi. La variante Clade1 colpisce anche soggetti non a rischio"

di Redazione Medicina
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Vaiolo delle scimmie, Bassetti: "Non è più un problema solo del Congo. Bisogna intervenire"

L'Organizzazione mondiale per la sanità ha messo in guardia sul vaiolo delle scimmie, facendo scattare lo stato di emergenza internazionale. Neanche il tempo di annunciare i possibili rischi che è arrivato il primo caso anche in Europa, in Svezia in particolare. Il soggetto in questione è stato contagiato durante un viaggio in Africa. Mpox si trasmette per vie aree, cutanee e con i rapporti sessuali e può raggiungere una mortalità del 4%. "Credo che la situazione sia seria, ma non c'è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Ci sono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino", ha sottolineato il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed.

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Sulla stessa linea anche il professor Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. "Il vaiolo delle scimmie - ha detto Bassetti all'Ansa - lo abbiamo già conosciuto, oggi le manifestazioni cliniche sono differenti, la malattia è più grave e più virulenta e per questo bisogna essere attenti e fare diagnosi precoci. Faremo tutti molta più attenzione - ha proseguito - con questa variante Clade1 è cambiata l'epidemiologia del vaiolo delle scimmie. Prima era riferita a persone più a rischio ora riguarda target molto più ampi. Si allarga lo spettro di questa malattia ad altri soggetti. Bisogna - ha concluso Bassetti - sensibilizzare tutti in tutto il mondo. Non si tratta più di un problema della Repubblica popolare del Congo. I test ci sono, gli stessi già utilizzati nel 2022 quando è arrivata la malattia. Cambia il target ma siamo attrezzati".

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