Meteo, gelo dal Polo Nord sull'Italia. Clamoroso: è Stratwarming!
Meteo, svolta nei primi giorni di gennaio
Meteo, inverno gelido anche con la Niña
ULTIM'ORA URGENTE: ed spunta un fenomeno che sconvolgerà tutti l’INVERNO con conseguenze importanti sul fronte meteo anche per l'Italia.Facciamo dunque il punto per capire di cosa si tratta, in modo da far chiarezza e ipotizzare una proiezione generale su precipitazioni e temperature sulla base degli ultimi aggiornamenti.
Sarà un inverno piuttosto anomalo con un'alternanza tra fasi umide e nemmeno troppo fredde con perturbazioni in discesa dall'Atlantico e periodi invece decisamente più gelidi a causa causa dell'arrivo di masse d'aria dal Polo Nord.
Una delle cause di queste anomalie è da ricercarsi lontano dal Vecchio Continente e più precisamente nella zona dell'Oceano Pacifico. Ormai da qualche settimana viene confermata la presenza della Niña.
Questo particolare fenomeno indica, sostanzialmente, un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale e orientale che, di frequente, influenza il clima del nostro Pianeta, con diversi riflessi anche in Europa e in Italia. Come possiamo osservare nella mappa sottostante, l'ultimo rilevamento della temperatura superficiale delle acque dell'Oceano Pacifico (dicembre 2021) la indicava inferiore di circa -1°C rispetto alla media e nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe essere per un ulteriore ribasso (-1,4°C).
E' ipotizzabile che la presenza della Niña possa incrementare l'ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall'Atlantico le quali non troverebbero alcun ostacolo da parte di un'alta pressione che potrebbe invece rifugiarsi sul Nord Africa. La prima parte dell'inverno, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto piovosa sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti anche sull'Italia con rischio di ondate di maltempo da non sottovalutare, un po' come già accaduto nelle ultime settimane.
Attenzione però, la Niña scombussolerà anche il comportamento del Vortice Polare. Quest'ultimo si configura come una vasta zona di bassa pressione che staziona in maniera quasi permanente (da settembre a maggio) sopra il Polo Nord e al cui interno è racchiusa tutta l'aria fredda che si produce continuamente sulla calotta artica e che trova il suo sfogo attraverso i centri depressionari diretti verso Sud, quindi fin sul Mediterraneo (e, naturalmente, anche sull'Italia), provocando maltempo e un drastico calo delle temperature nel giro di pochissimi giorni.
L'effetto che potrebbe destabilizzare il Vortice Polare prende il nome di Stratwarming, con questo termine, in meteorologia, si fa riferimento ad un anomalo e intenso riscaldamento della stratosfera terrestre, proprio sopra la regione artica, nell'ordine anche di 30°C nel giro di pochissimi giorni. Tale riscaldamento, una volta attivatosi, tende gradualmente ad espandersi verso l'alta troposfera, con ripercussioni sul Vortice Polare: il settore immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (dislocazione del vortice polare) o addirittura a dividersi in 2-3 minimi distinti (si parla in questo caso di SPLIT del vortice polare), i quali poi viaggiano in parte verso le medie latitudini, provocando ondate di freddo fin nel cuore del Vecchio Continente e fin sul nostro Paese.
Da ricordare, per esempio, la storica ondata di fredda del 1985, così come quelle del 1929, del 1956 e del 1963, legate proprio ad un riscaldamento stratosferico di questo genere. Per questo motivo, specie tra gennaio e febbraio non sono da escludere dei veri e propri blitz gelidi con nevicate nelle principali città e addirittura fin sulle coste.
fonte www.ilmeteo.it