25 Aprile, Sala: "Milano è risorta ed è risorta l'intera Europa"
Il sindaco alla vigilia della Festa della Liberazione: "Le nostre libertà prendono vita in uno spazio continentale". Il programma della manifestazione
25 Aprile, Sala: "Milano è risorta ed è risorta l'intera Europa"
"E Milano e' risorta. E' risorta l'Italia. Ed e' risorta l'intera Europa. Questo e' un punto a cui tengo molto. La liberazione dall'orrore nazifascista fu certamente un nuovo inizio per Milano e per tutto il Paese, ma si pone come origine del processo di unita' dell'intero continente europeo. E' questo lo spazio minimo in cui pensarci oggi. Milanesi, italiani, europei: contemporaneamente e indissolubilmente". E' il pensiero che Giuseppe Sala, sindaco di Milano, affida al suo podcast "Buongiorno Milano" nella vigilia del 25 aprile.
Sala e il 25 Aprile: "Le nostre libertà prendono vita in uno spazio continentale"
"Le liberta' che ci sono state garantite dalle nostre madri e dai nostri padri, costruite pazientemente e non senza contraddizioni fino a oggi e tuttora da realizzare in forma compiuta, prendono vita in uno spazio continentale, che ne fa il motore propulsore per l'allargamento dei diritti e la messa a quadro dei doveri - ha aggiunto - Con tutte le pecche che si possono attribuire alla composizione di una somma di nazioni tanto diverse, se andiamo a vedere i valori fondamentali dello spazio europeo, noi troveremo la traduzione contemporanea di quelle spinte alla liberta' e alla democrazia che fanno il 25 aprile".
Sala cita Mattarella: "In Europa la storia è sempre contemporanea"
Sala cita quindi il Capo dello Stato Sergio Mattarella - che, durante il viaggio a Cracovia, ricordando la rivolta del Ghetto di Varsavia, ha detto: 'In Europa la storia e' sempre contemporanea'. "La storia europea e' sempre l'avanguardia della contemporaneita', di ogni contemporaneita' - le parole del sindaco - Ed e' dove prende forma il tentativo piu' profondo e vasto al mondo di creare una democrazia comune, una democrazia profonda e condivisa. Noi oggi dobbiamo chiederci questo: se crediamo o no di aver costruito in questi 78 anni, e se vogliamo continuare a costruire, uno spazio continentale di diritti e di doveri e di regole, libero e democratico, cooperando tutti insieme. Uno spazio, in cui abbiano diritto di esistenza le politiche per l'ambiente che e' cosi' tanto messo in pericolo da noi stessi, le garanzie per un lavoro giusto e diffuso, per il welfare, la sanita', l'educazione, il diritto alla casa, il diritto alla scienza e ai suoi progressi, l'unione in famiglia a partire dall'amore e non dal genere. Questo spazio non puo' essere solo nazionale: la dimensione nazionale e' insufficiente di fronte a queste enormi sfide. Si tratta di questioni continentali, che addirittura riguardano l'intero pianeta".
"Sono le sfide della nostra contemporaneita' - ha concluso - di quella storia europea che e' sempre contemporanea. E' il presente e il futuro del 25 aprile".