A2A, studio sull'acqua: azioni e investimenti per le persone

L’idroelettrico è anche una risorsa chiave per raggiungere il target legato alla generazione da fonti rinnovabili al 2030 in Italia

a cura della redazione
Renato Mazzoncini (A2A)
Milano

A2A, uno studio sull'acqua: "Azioni e investimenti per le persone"

Un pacchetto d’investimenti da 48 miliardi di euro in dieci anni per superare l’emergenza idrica, recuperare acqua per le esigenze di famiglie, agricoltura e industria e rilanciare lo sviluppo dell’idroelettrico, l’unica fonte rinnovabile programmabile, asset strategico per la sicurezza energetica del Paese.

È quel che emerge dallo studio “Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori” realizzato da The European House in collaborazione con A2A.

È quel che emerge dallo studio “Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori” realizzato da The European House in collaborazione con A2A, presentato da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A e Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile Scenari e Intelligence di The European House .

Uno studio completo e dettagliato sui diversi aspetti legati al ciclo dell’acqua che certifica l’emergenza idrica del nostro Paese

Uno studio completo e dettagliato sui diversi aspetti legati al ciclo dell’acqua che certifica l’emergenza idrica del nostro Paese (nel 2022 -31% di risorsa disponibile rispettoall’anno prima) e indica i possibili correttivi da mettere in campo: da un lato l’analisi mostra infatti come sia possibile recuperare 9,5 miliardi di metri cubi d’acqua (oltre unterzo di quella consumata in un anno nel nostro Paese) investendo su riuso, riduzione delle perdite e dei consumi e recupero dell’acqua piovana; dall’altro elenca le azioni per ottenere energia idroelettrica aggiuntiva investendo su pompaggi, invasi irrigui, repowering, mini-idroelettrico e nuove centrali (azioni in grado di generare 12,5 Twhl’anno).

Una doppia strategia, articolata in precise linee di intervento

Una doppia strategia, articolata in precise linee di intervento, che potrebbe avere un effetto volano sull’economia nazionale, con ricadute positive per 77 miliardi di euro. “Senz’acqua non c’è futuro. Ma in futuro avremo sempre meno acqua. I cambiamenticlimatici, gli sprechi e una gestione poco oculata hanno messo a rischio questa risorsa,come denunciato anche dall’Onu – ha spiegato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A - “Sono necessari circa 50 miliardi diinvestimenti in 10 anni per la salvaguardia del ciclo idrico e della produzione dienergia idroelettrica e l’azione congiunta di istituzioni, industria, cittadini. A2A, come Life Company, è pronta ad essere protagonista responsabile di un fronte comune a tutela della risorsa idrica. La circolarità può essere la risposta migliore per la mitigazione degli effetti del climate change: riuso, riduzione e recupero possonorimettere in circolo 9,5 miliardi di mc di acqua, più di quanto perso nel 2022 a causadella siccità. Inoltre, un miglior utilizzo di accumuli e centrali idroelettriche potrebbegenerare 12,5 TWh l’anno di energia pulita, più dei consumi domestici annuali di tuttala Lombardia, un contributo essenziale per raggiungere gli obiettivi europei didecarbonizzazione.”

Lorenzo Tavazzi: "Gli effetti del cambiamento climatico si aggiungono ad alcune criticità strutturali che segnano la gestione idrica in Italia"

“Gli effetti del cambiamento climatico si aggiungono ad alcune criticità strutturali che segnano la gestione idrica in Italia e che vanno opportunatamente e prontamenteattenzionate” – ha commentato Lorenzo Tavazzi, Partner di The EuropeanHouse “Investire in adattamento e mitigazione del cambiamentoclimatico è quindi cruciale, in un contesto in cui il cambiamento climatico sta già impattando significativamente il nostro Paese: nel 2022 le temperature sono aumentate fino a 2,0° C, mentre le precipitazioni cumulate si sono ridotte del 23,2%”.

Lo scenario

L’ultimo biennio ha reso evidente nel nostro Paese l’urgenza di intervenire per la mitigazione degli impatti del cambiamento climatico sulla risorsa idrica. Se il 2022 è stato per l’Italia l’anno meno piovoso e più caldo degli ultimi 60 anni, il 2023 vedel’alternanza tra la coda siccitosa del 2022 e precipitazioni intense e fortemente concentrate, indice di una tropicalizzazione del clima italiano che necessita di unamaggiore attenzione nel dibattito pubblico del Paese. L’acqua è un bene prezioso e strategico.

Nel ciclo infinito della singola goccia, la risorsa influenza una moltitudine di dimensioni

Nel ciclo infinito della singola goccia, la risorsa influenza una moltitudine di dimensioni, generando energia, sostenendo i consumi civilie produttivi e salvaguardando l’ecosistema. Non solo, nelle stime realizzate dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House, l’acqua attivaanche una filiera industriale produtt iva lunga e articolata, dal settore primario, allamanifattura, fino al settore energetico e al Servizio Idrico Integrato, abilitando la generazione del 18% del PIL industriale italiano, pari a 320 miliardi di Euro.1

La disponibilità di acqua nel nostro Paese è messa a rischio dagli effetti del cambiamento climatico

La disponibilità di acqua nel nostro Paese è messa a rischio dagli effetti del cambiamento climatico, di cui il 2022 ha rappresentato l’“anno nero” con picchi di anomalie termichee pluviometriche e una crescita della frequenza degli eventi estremi, come pioggeintense (+50,2% medio annuo negli ultimi 20 anni) e allagamenti (+26,4% medio annuonello stesso periodo). La tropicalizzazione del clima italiano non si è arrestata e, nellaprima metà del 2023, questi fenomeni sono già aumentati del 130% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente.Il disagio legato alla siccità record del 2022 è stato generalizzato. Fino al 40% deicittadini ha vissuto gli effetti delle politiche di contenimento dei consumi e il 28% ha subìto razionamenti di acqua nel proprio comune di residenza.

La carenza idricasi è concentrata nel Nord-Italia con 5 Regioni che hanno adottato lo stato di emergenza

La carenza idricasi è concentrata nel Nord-Italia con 5 Regioni che hanno adottato lo stato di emergenza (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte). La ricerca ha quindi l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sugli impatti della siccità del 2022 sulla dimensione idrica ed energetica, fornendo una chiara indicazione dellepotenzialità d’intervento per la salvaguardia di questa risorsa.Impatti e investimenti in ambito idricoL’analisi riporta una perdita stimata del 31% delle risorse idriche (36 miliardi dim3in meno) nel 2022 rispetto al 2021. Si tratta di volumi equivalenti a 4 volte il lago di Bolsena (9,2 miliardi di m3) o 60 volte il lago Trasimeno (0,6 miliardi di m3). Intermini di volumi effettivamente disponibili per i vari utilizzi finali, si stima un calo di 7,1miliardi di m3 in un anno, con impatti negativi sul settore agricolo, civile e industriale. Tale volume corrisponde complessivamente alla quantità d’acqua necessaria per irrigare 641 mila ettari di terreni agricoli (pari alla superficie agricola del Lazio), all’acquaconsumata annualmente da oltre 14 milioni di persone (pari agli abitanti diLombardia e Piemonte) e a quella necessaria alla produzione di 82 mila impresemanifatturiere (il numero di imprese manifatturiere di Veneto, Friuli-Venezia Giuliaed Emilia-Romagna). A fronte di ciò, gli operatori del settore hanno a disposizione una combinazione di lineedi intervento mirate su cui investire per recuperare volumi e rendere più resiliente ilsistema ai fenomeni idrici estremi. In particolare, si tratta di:1 Fonte: Libro Bianco "Valore Acqua per l'Italia 2023" elaborato dalla Community Valore Acqua per l'Italiadi The European House.

valorizzazione del riuso della risorsa, soprattutto in ambito agricolo, in cui lapiena copertura di tutti gli abitanti italiani e dei relativi carichi inquinantiabiliterebbe 5,4 miliardi di m3 aggiuntivi di volumi idrici depurati ogni anno(raggiungendo un valore totale di 14,4 miliardi di m3);

la riduzione delle perdite di rete nella fase di distribuzione, con l’obiettivodi raggiungere il tasso di dispersione idrica medio europeo del 25%, e ilcontenimento dei consumi civili, attraverso un’azione di miglioramento dellaconsapevolezza e un maggiore tracciamento di informazioni, anche grazie ad unamaggiore diffusione degli smart water meter individuali (oggi in Italia al 4%contro una media europea del 49%), abiliterebbero complessivamente 1,6miliardi di m3 di volumi idrici, che attualmente vanno perduti;

la crescita della capacità di recupero delle acque meteoriche, attraversol’autorizzazione di volumi aggiuntivi nelle grandi dighe e la costruzione di piccolibacini di raccolta. In quest’ottica, l’implementazione del Piano Laghetti/PianoBacini e l’autorizzazione dei volumi aggiuntivi nelle grandi dighe renderebbepossibile aumentare la raccolta delle acque di 2,5 miliardi di m3.

La combinazione delle linee di efficientamento del sistema idrico nazionale, a fronte di un investimento cumulato di 32,9 miliardi di euro, genererebbe un risparmio idrico di 9,5 miliardi di m3. Non solo: la riduzione stimata dei volumi idrici immessi in reteproveniente dall’efficientamento delle perdite e dal contenimento dei consumiporterebbe anche a un beneficio in termini di energia risparmiata pari a 1,4 TWh annui. Investire nel settore idrico, inoltre, significa attivare filiere di fornitura e sub-fornitura adiacenti: ogni euro investito nel settore genera infatti 1,6 euro di ulteriori ricadute economiche positive nei settori contigui. Di conseguenza, l’investimento necessario stimato di 32,9 miliardi di euro genererebbe ulteriori ricaduteeconomiche indirette per il Paese pari a 52 miliardi di euro.

Impatti e investimenti in ambito idroelettrico

La siccità del 2022 non ha solo influito negativamente sui consumi idrici, ma ha messo a rischio anche la capacità di produzione energetica da fonte idroelettrica, ovverola prima fonte energetica rinnovabile nel nostro Paese con un contributo medionel periodo 2012-2021 del 42% sul totale della produzione da fonti rinnovabili in Italia. La siccità record del 2022 ha determinato una produzione lorda idroelettrica nazionalepari a 30,3 TWh, significativamente inferiore della media del decennio 2012-2021 (48,4TWh2). La perdita di produzione dell’Italia ha rappresentato da sola il 25% della riduzione totale europea di produzione idroelettrica del 2022. Per trovare così basso bisogna risalire al 1954, considerando però un parco idroelettrico con una potenza di 3 volte inferiore a quella attuale. Per dare un dimensionamento, se volessimocompensare questa perdita di produzione idroelettrica con il fotovoltaico, sarebbenecessario installare oltre 4 milioni di pannelli, per una superficie complessiva dioltre 58 km2, pari a 1/3 dell’estensione del Comune di Milano.

L’idroelettrico è anche una risorsa chiave per raggiungere il target legato alla generazione da fonti rinnovabili al 2030 in Italia

L’idroelettrico è anche una risorsa chiave per raggiungere il target legato alla generazione da fonti rinnovabili al 2030 in Italia. Infatti, anche con il massimo dispiegamento di solare ed eolico, senza il pieno apporto dell’idroelettrico il nostro Paese nonpotrebbe raggiungere gli obiettivi di quota di rinnovabili sul fabbisognoelettrico nazionale stabiliti dalla bozza del nuovo PNIEC (pari al 65%). Per contenere gli effetti dei fenomeni idrici estremi sul settore energetico, gli operatoripossono efficientare l’esistente e realizzare nuove infrastrutture.

Nella ricerca sono state identificate 5 linee di investimento prioritarie:

costruzione di nuovi pompaggi idroelettrici sfruttando gli invasi giàesistenti. I pompaggi sono, infatti, essenziali nella prospettiva di una crescentepenetrazione delle fonti rinnovabili non programmabili come eolico e solare. Questisistemi garantiscono l’assorbimento dell’eventuale “overgeneration” nelle ore dimaggiore disponibilità delle rinnovabili – per esempio nelle ore centrali della giornata – abilitando la copertura della domanda nelle ore di carico elevato e bassocontributo delle fonti rinnovabili non programmabili. Installando 3,2 GW di nuovi pompaggi in Italia si potrebbe garantire l’assorbimento di “overgeneration” percirca 2 TWh a fronte di investimenti complessivi per 8 miliardi di euro.— interventi per valorizzare in ottica energetica i rilasci degli invasi esistenti ascopo irriguo da cui è stata stimata una potenza idroelettrica aggiuntiva pari a 350 MW, per una produzione idroelettrica addizionale di 1 TWh e unvolume di investimento totale pari a circa 875 milioni di euro.— repowering degli impianti idroelettrici esistenti con potenza aggiuntivastimata pari a 1,6 GW, per una produzione idroelettrica addizionale di circa 4 TWhe un volume di investimento totale pari a circa 560 milioni di euro.— realizzazione di nuovi impianti mini-idroelettrici per una potenza addizionaledi circa 700 MW, stimati sulla base del potenziale massimo di installazione e del trend degli ultimi anni, che supporta una produzione idroelettrica aggiuntiva pari acirca 1,8 TWh e un volume di investimento totale di circa 2,8 miliardi di euro.— interventi per valorizzare in ottica energetica il ruolo dei fiumi e dei bacinialpini e appenninici. Ad oggi, infatti, circa il 90% dei corsi d’acqua alpini e appenninici idonei è sfruttato per la produzione di energia idroelettrica. Impiegandoanche la quota rimanente attualmente non utilizzata, tramite la realizzazione dinuovi bacini connessi, sarebbe possibile produrre 3,7 TWh aggiuntivi dienergia idroelettrica, con un investimento totale che potrebbe arrivare a circa 3,0miliardi di euro.

Gli operatori industriali potrebbero abilitare un recupero di circa 12,5 TWh

Complessivamente, portando a sintesi le 5 linee di intervento suggerite per contenere gli effetti dei fenomeni idrici estremi sul settore energetico, risulta come gli operatori industriali potrebbero abilitare un recupero di circa 12,5 TWh (73% dellaproduzione idroelettrica persa nel 2022), a fronte di un investimento complessivo dicirca 15 miliardi di euro. Grazie alle ricadute positive indirette sui settori attigui- circa 25 miliardi di euro e generati dagli investimenti nella filiera energetica (pari a1,64 euro ulteriori per ogni euro investito) - la ricchezza totale distribuita sul territorionazionale sarebbe complessivamente di circa 40 miliardi di euro.

Tags:
a2aacquaambrosettiazioniinvestimentipersonestudio