Abimelech è il nuovo segretario della Cisl Milano: "Più equità e giovani protagonisti"

La Cisl Milano cambia segretario e sceglie il leader della Fit Giovanni Abimelech: "Lavorare per una città che pensi più al locale"

redazione ​​​
Milano

Abimelech è il nuovo segretario della Cisl Milano: "Più equità e giovani protagonisti"

La Cisl di Milano cambia segretario e sceglie il leader della Fit, l’organizzazione che rappresenta i lavoratori dei trasporti. Giovanni Abimelech da Frattamaggiore, ragioniere prestato al sindacato, prima dipendente Atm, poi come responsabile regionale della Fit Cisl, conosce bene Milano. Questa è la sua prima intervista come segretario generale della Cisl. 

“So benissimo che in questa città i problemi non mancano, serve la capacità di risolverli uno a uno. A partire dalla casa, dal caro vita, problemi che toccano i lavoratori a volte costretti anche a rinunciare alle cure mediche per pagare le spese in famiglia. Dobbiamo lavorare per una Milano che pensi di più al sociale e qualcuno ci deve mettere i soldi: noi li chiediamo prima di tutto alle aziende. Perchè chi lavora a Milano ha diritto anche di viverci”.

Ma cosa manca a Milano?

La verità è che molti sono rimasti indietro mentre altri si sono arricchiti, di più. Milano è una città dove manca l’equilibrio e molte persone non possono viverci. Se non troviamo i tranvieri per l’Atm, se gli insegnanti preferiscono andare in periferia è perché qui non ce la fanno, vuol dire che in questa città si fa troppa fatica a vivere.

Quali obiettivi avete e cosa chiedete a Beppe Sala?

Puntiamo sui giovani perché possono diventare protagonisti del cambiamento ed anche il punto fermo di un nuovo equilibrio sociale. Penso d’incontrarlo il sindaco, per fare una bella chiacchierata e capire quale futuro pensa per la città. Sapendo che da solo il comune non ce la fa: ha bisogno della Regione e del governo. Milano non è paragonabile ad altre città e ha bisogno di un’attenzione in più.

La crisi della rappresentanza pone degli interrogativi, a quale sindacato pensa?

Il dovere del sindacato è dare risposte a chi ha bisogno: lavoratori, donne, giovani, disoccupati, pensionati, famiglie in difficoltà, immigrati, fasce deboli della popolazione. Nessuno ha la bacchetta magica e io credo che sia fondamentale il dialogo con le controparti, siano esse imprese, istituzioni, associazioni. In continuità con il mio predecessore assicuro ampia disponibilità al confronto perché è da esso che nascono le soluzioni migliori ai problemi, soprattutto nello scenario attuale, con una società e un mondo del lavoro in rapida trasformazione. Una delle risposte possibili alle difficoltà è il potenziamento della contrattazione aziendale.

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