Accoglienza dei profughi ucraini a Milano: bambini e famiglie in arrivo
Accoglienza dei profughi ucraini a Milano: famiglie ricongiunte grazie ad Arca, uffici messi a disposizione dalla Prefettura, la guida del Comune
Accoglienza dei profughi ucraini a Milano: bambini e famiglie in arrivo
Accoglienza dei profughi ucraini a Milano: si moltiplicano le iniziative e le storie di donne e uomini in fuga, tra dramma e speranza.
Accoglienza degli ucraini a Milano, Arca: "Famiglia ricongiunta dopo anni di terrore"
"Impossibile trattenere la commozione di fronte a questa famiglia che dopo giorni di terrore ha potuto ricongiungersi". Questa la storia che racconta oggi la Fondazione Progetto Arca sui suoi social, postando la foto della famiglia riunita. "Tutto e' partito con un messaggio di Alessandro dall'Italia: "la sorella di mia cognata sta scappando da Kiev con i suoi due figli, al confine non ha nessuno su cui poter contare. Vi prego, aiutatemi". Subito - si legge nel post della Fondazione - ci siamo attivati per farci trovare alla frontiera ad accogliere Yanina, Daria e il piccolo Yehor e dare loro tutto il supporto di cui avevano bisogno fino all'abbraccio con i loro cari che li hanno raggiunti. "Dietro i numeri impressionanti di persone che stanno fuggendo dalla guerra, ci sono tante, piccole storie come questa. Ognuna - conclude la Fondazione, da subito attiva nell'aiutare chi fugge dalla guerra - e' da salvaguardare, da mettere in salvo".
Accoglienza degli ucraini: otto bambini e quattro adulti ad Assago
Accoglienza dei profughi ucraini a Milano e nel Milanese: ad Assago sono giunti otto bambini e quattro adulti (3 mamme e una nonna), giunti attraverso un ponte umanitario attivato dall'assessore allo Sport e alla Sicurezza del Comune di Assago, Marco La Rosa, che ha organizzato, un viaggio lungo 3300 km, andata e ritorno in 35 ore, con una squadra di altre 3 persone (Luca, Stefano e Vincenzo). La partenza è avvenuta da Assago, giovedì notte, e si è giunti al confine Ucraino-Polacco di Rava-Ruska Hebrenne, in Polonia, da cui si è raggiunto il centro di accoglienza dei profughi.Un viaggio organizzato in una settimana, con continui aggiornamenti intercorsi con le persone e i ragazzi, che, a Kiev, vivevano, già da 15 giorni, in rifugi sotterranei.La missione aveva l'obiettivo di portare cibo e coperte ai rifugiati, ma, soprattutto, condurre in Italia 12 persone, tra cui 8 minorenni e 4 adulti (3 mamme e 1 nonna), che, come scrive l'assessore sul suo profilo Facebook "con assoluta fiducia, versando in enormi difficoltà, ci hanno affidato la loro vita, i loro figli e i loro sogni".
"Avevano chiesto aiuto 10 giorni fa per il tramite di un amico atleta del ciclismo ucraino ed il Team Galbiati di Assago. Immenso è stato il desiderio di correre in loro aiuto. Non potevamo voltare loro le spalle. Alcuni ragazzi sono accompagnati dalla mamma, ma altri, purtroppo, no", ha poi dichiarato l'assessore ai microfoni del Tg5. Un viaggio verso la libertà e la vita è stato quello dei 12 cittadini ucraini, i quali hanno raggiunto l'Italia, ieri mattina, accolti con gioia dai cittadini di Assago. "Quattro giovani troveranno accoglienza in Brianza ed altri otto saranno accolti dalle famiglie di Assago. Siamo già organizzati", ha aggiunto La Rosa."Il nostro impegno umanitario è solo all'inizio. Ci stiamo organizzando per la raccolta di beni di prima necessità e per cercare di portare un numero sempre maggiore di famiglie in Italia - ha commentato il sindaco Lara Carano - E' un ponte di amore, che stiamo realizzando grazie ai nostri meravigliosi cittadini, alla loro solidale ed ammirevole risposta e anche alle associazioni impegnate sul campo. Un grazie speciale rivolgo a Marco La Rosa per il coraggio e il grande amore dimostrato".
Accoglienza profughi ucraini a Milano: due sportelli della questura
Accoglienza dei profughi a Milano: due sportelli all'ufficio immigrazione dedicati esclusivamente alla gestione degli sfollati ucraini. E' la risposta della questura di Milano all'attuale situazione di crisi dopo l'arrivo di numerosi cittadini, in fuga dalla guerra, sul territorio milanese. E questo dopo che dallo scorso 24 febbraio sono aumentate di giorno in giorno le richieste d'informazioni su come regolarizzare la propria presenza in Italia. Dallo scorso venerdi' 11 marzo sono arrivate una ventina le richieste di permesso di soggiorno per protezione temporanea.
Un numero - riferiscono da via Fatebenefratelli - destinato a crescere nell'immediato futuro. Solo dopo la pubblicazione di un Dpcm che disciplinera' nel dettaglio questa e altre misure straordinarie di accoglienza, la questura potra' rilasciare il documento valido fino al 4 marzo 2023. Nel frattempo dall'inizio del conflitto sono 500 le dichiarazioni di ospitalita' gia' formalizzate da coloro che ospitano cittadini ucraini in tutta la provincia di Milano. Tra i primi adempimenti a cui devono fare fronte gli sfollati per accedere senza problemi agli uffici dell'immigrazione c'e' quello di sottoporsi alla profilassi sanitaria per il contenimento della pandemia. Inoltre la questura del capoluogo lombardo ha creato una mail ad hoc a cui rivolgersi per fissare un appuntamento.
Il Comune di Milano mette a disposizione 200 posti per i profughi ucraini
Il Comune di Milano metterà a disposizione fino a 200 posti in strutture di prima accoglienza per ospitare i profughi ucraini in fuga dalla guerra. È quanto stabilisce un accordo di collaborazione che verrà sottoscritto con la Prefettura e per cui la Giunta ha approvato oggi, durante una seduta straordinaria, le linee di indirizzo. Lo comunica Palazzo Marino che spiega: "Il decreto legge n. 16 del 28 febbraio 2022 disciplina specifiche misure per far fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza emerse a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. La Prefettura e il Comune, per dare attuazione a quanto stabilito dal Governo, intendono quindi mettere in campo un partenariato in base al quale l’Amministrazione si impegna a mettere a disposizione, per ora, fino a 200 posti per la prima accoglienza. I primi luoghi individuati sono Casa Jannacci, lo storico dormitorio comunale di viale Ortles 69 all’interno del quale già un intero padiglione da 68 posti è adibito da due settimane a ospitare profughi ucraini, e la struttura di via Aldini 74, da tempo dedicata all’emergenza abitativa e all’accoglienza dei senza dimora.
Se i numeri lo richiederanno, Comune e Prefettura valuteranno la possibilità di dedicare all’emergenza altri immobili. Il Comune si impegna inoltre a supportare l'accoglienza con azioni di sostegno sociale ed educativo delle famiglie, destinando a tale scopo una prima tranche di risorse pari a 900mila euro. 'Dobbiamo essere pronti - dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé - a fronteggiare flussi importanti di persone in fuga dalla guerra e, oltre alla prima accoglienza, è necessario garantire un supporto alle persone più in difficoltà, con disabilità e ai minori non accompagnati. È necessario quindi agire su entrambi i fronti organizzando strutture in grado di ospitare numeri significativi di persone per brevi periodi e muovendoci rapidamente per rafforzare i servizi sociali che si occupano di accompagnare e assistere le persone fragili. Uno sforzo per cui il Comune ha gettato le basi fin dai primi giorni del conflitto e che vuole continuare a portare avanti fino a quando sarà necessario', conclude l'amministrazione comunale.
#MilanoAiutaUcraina: il vademecum per gli aiuti del Comune
Il Comune di Milano, in collaborazione con Fondazione di Comunità Milano, ha aperto il Fondo #MilanoAiutaUcraina finalizzato alla raccolta di donazioni che saranno utilizzate per sostenere progetti di aiuto e accoglienza della popolazione ucraina arrivata in città per fuggire dalla guerra. Il Fondo è aperto alla partecipazione economica di singoli cittadini, imprese e associazioni che vogliano dare il loro contributo. Qualunque persona o ente potrà, quindi, effettuare donazioni alla Fondazione di Comunità Milano, destinandole a #MilanoAiutaUcraina attraverso il sito https://www.fondazionecomunitamilano.org/fondi/fondo-milanoaiutaucraina/. Per i versamenti è possibile anche utilizzare il conto 55000/1000/00162571 intestato a Fondazione di Comunità di Milano città, sud, ovest, sud est e Adda martesana, con Iban IT18Y0306909606100000162571 e causale ‘Fondo #MilanoAiutaUcraina’. Fondazione di Comunità Milano, Comune di Milano, Città Metropolitana e Protezione Civile comporranno il coordinamento Interistituzionale con funzioni di indirizzo in merito alle modalità di selezione dei progetti da sostenere e alla destinazione delle donazioni.
Accoglienza profughi dall'Ucraina, Fontana incontra i sindaci
Anche Regione Lombardia è in prima linea nel coordinamento dell'accoglienza dei profughi dall'Ucraina. "Definizione delle competenze, condivisione dei dati relativi ai flussi in arrivo e riconoscimenti economici per attuare gli interventi necessari". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sintetizza le principali richieste emerse e condivise durante l'incontro di questa mattina, in collegamento video, con i sindaci dei capoluoghi di Provincia. Alla riunione erano presenti anche il presidente dell'Anci Lombardia, Mauro Guerra; quello dell'UPL, Luca Santambrogio; il prefetto di Milano, Renato Saccone, che coordina i prefetti lombardi, oltre alla vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, all'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Alessandra Locatelli, e al coordinatore del Comitato esecutivo per l'emergenza Ucraina, Guido Bertolaso.
"Sintetizzerei l'esito del confronto con un 'fronte compatto' da parte dei Comuni e della Regione per sostenere chi scappa dalla guerra" ha spiegato il presidente Fontana. Tutti i soggetti che hanno partecipato all'incontro hanno convenuto sull'utilità di sollecitare il Governo a far chiarezza sul modo in cui intende comunicare e condividere i dati che riguardano il flusso dei profughi e su come sostenere economicamente le ingenti spese che gli Enti locali dovranno sostenere per affrontare la situazione. Attenzione particolare è stata rivolta alla gestione dei minori accompagnati e non, al loro affidamento, all'assistenza e all'inserimento scolastico.
"Ci siamo trovati d'accordo nel ritenere che lo spirito solidale della Lombardia è il punto di partenza comune - ha proseguito il governatore - e che ogni nostro intervento deve avvenire in maniera coordinata con il Governo e con la Protezione civile nazionale. Proprio per questo siamo in costante contatto con Roma per capire su cosa, quando e come agire. Perché sino ad oggi - ed è sempre importante sottolinearlo - le Regioni non hanno competenze e responsabilità dirette e ordinarie". Allo stesso tempo il presidente Fontana e Guido Bertolaso hanno spiegato che la macchina organizzativa della Regione Lombardia, sia in termini di Protezione civile, sia sui temi sanitari e sociali, è già attiva e sta lavorando per porre in essere le azioni utili è necessarie per garantire risposte concrete.
Accoglienza profughi ucraini, manifestazione d'interesse di Regione Lombardia per gli alberghi
Regione Lombardia, nella giornata odierna, ha avviato una manifestazione d'interesse destinata alle strutture alberghiere presenti sul territorio lombardo al fine di garantire ospitalità ai profughi ucraini. Lo rende noto l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, in seguito all'Accordo tra Regione e Confcommercio Lombardia, Confindustria Lombardia e Confesercenti Regionale della Lombardia per l'accoglienza dei profughi. "Tale procedura - ha detto l'assessore - ha l'obiettivo di assicurare ospitalità alle persone provenienti dall'Ucraina qualora non sia possibile garantire l'accoglienza tramite le misure ordinarie del 'Sistema Accoglienza' messe a disposizione dalle Prefetture e Uffici di Governo. Una misura fondamentale da parte di Regione per garantire aiuti e supporti alla popolazione ucraina, nell'ottica di fornire assistenza e alloggiamento temporaneo secondo spirito di collaborazione e unità d'intenti: come istituzione regionale siamo dunque pronti a fare la nostra parte".
Le strutture ricettive aderenti saranno attivate di volta in volta secondo criteri che tengono conto della disponibilità dei posti rispetto alla specifica esigenza e secondo principio di rotazione, fatto salvo le eventuali indicazioni della Prefettura competente in base alla necessità di gestione dell'accoglienza.Le strutture verranno progressivamente portate alla piena occupazione, prima di effettuare prenotazioni nella successiva struttura presente nel Comune o nella zona interessata, salvo specifiche esigenze dettate dalle necessità di accoglienza.