Da materia di scarto a tessuto: la seconda vita della fibra di carbonio

EcoCarbonio, fra i vincitori del bando "Call Hub Ricerca e Innovazione", si propone di trasformare il ciclo di vita del carbonio

di Debora Bionda
Fibra di carbonio
Affare Fatto

EcoCarbonio, il progetto lombardo che trasforma gli scarti in tessuto

Può un materiale di scarto trasformarsi in materia prima? Se fino a qualche anno fa la risposta era no, oggi l’impulso verso un’economia sempre più circolare ha trasformato il ciclo di vita di molti ‘rifiuti’. E così anche il carbonio, ampiamente usato in industria, può avere una nuova vita: se ne possono ottenere tessuti tecnici dagli usi più disparati.

A questo stanno lavorando i partner impegnati nel progetto EcoCarbonio, fra i vincitori del bando "Call Hub Ricerca e Innovazione" e dunque sostenuto dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia con quasi 2,9 milioni di euro (su valore complessivo del progetto di 5,7 milioni di euro) a valere su fondi POR FESR 2014-2020.

EcoCarbonio, i partner e gli obiettivi

In EcoCarbonio si incontrano e si fondono le conoscenze e le competenze di Cotonificio Olcese Ferrari (capofila), Fibertech Group, Limonta Informatica, Argal, Mako shark, Persico Marine, ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

“Il progetto – racconta l’ing. Flavio Caretto, tecnologo ENEA - si pone come obiettivo quello di ricercare e sviluppare una soluzione innovativa che permetta di introdurre, all’interno del processo produttivo industriale dei materiali compositi, un nuovo modello di organizzazione sostenibile e basato sul riutilizzo di materiali di scarto, concorrendo a garantire la possibilità di una nuova vita a quei materiali che attualmente, una volta giunti al termine del proprio uso, vengono destinati allo smaltimento. I rifiuti in composito e gli scarti di lavorazione, attraverso l’impiego di un procedimento proprietario, verranno trasformati nuovamente in risorse di valore, e torneranno a essere utili per la realizzazione di nuovi prodotti, contribuendo alla tutela dell’ambiente e del territorio grazie alla riduzione del materiale destinato alla discarica, sprechi di materie prime e dell’energia necessaria alla produzione delle medesime”.

EcoCarbonio, le ricadute del progetto

Ma quali saranno le ricadute pratiche del progetto? “Grazie all’introduzione del nuovo processo di recupero, filatura, tessitura e reimpiego industriale delle fibre di carbonio riciclate – spiega l’ing. Caretto - ciò che attualmente rappresenta un costo sia dal punto di vista economico che ambientale potrà trovare nuovo impiego nella produzione di tessuti tecnici, utilizzabili a propria volta per la realizzazione di nuovi materiali compositi di diverse tipologie e adatti a differenti applicazioni. L’innovazione di EcoCarbonio non interessa solo le aziende aderenti nel partenariato, ma andrà a coinvolgere direttamente anche gli utilizzatori dei prodotti in composito, proponendo un nuovo modello economico circolare in cui il recupero degli scarti e dei prodotti giunti a fine vita diviene parte integrante del processo produttivo stesso. Dall’impegno nel programma di R&S potrà nascere e svilupparsi un vero e proprio nuovo sistema economico legato alla raccolta, alla differenziazione e al riciclo dei materiali compositi a base di fibra di carbonio.”

Se all’estero, in Inghilterra e Germania in particolare, si trovano diversi lavori di ambito accademico che dimostrano tentativi di ottenere filati e tessuti in fibra di carbonio da riciclo, Ecocarbonio è ad oggi in questa tematica l’unico esempio di progetto di ricerca e sviluppo con così elevato livello di industrializzazione. Un primato possibile grazie al supporto delle istituzioni e di Regione Lombardia in primis: è stato infatti “merito del bando Call HUB – come ci tiene a sottolineare l’ing. Caretto – se ci sono stati i presupposti per la creazione di un partenariato così variegato, incoraggiando le imprese ad attivarsi per affrontare questa sfida tecnologica ed imprenditoriale così ardua e accattivante.”

Una sfida che vede l’ingegno lombardo fare scuola.

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