In Lombardia una tecnologia basata sulla luce aumenta la sicurezza sul lavoro

Passi avanti sul fronte della sicurezza sul lavoro grazie a un progetto lombardo ad alta componente innovativa finanziato con fondi Por Fesr 2014-2021

di Debora Bionda
Affare Fatto
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In Lombardia una tecnologia basata sulla luce aumenta la sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro vuole dire anche potersi muovere in magazzini e fra scaffalature senza rischi. E la tecnologia in questo ambito può davvero fare la differenza. Ne è un valido esempio il progetto Ubiquicom Warehouse Safeye, che parte dal mettere in sicurezza persone e attrezzature e amplia il raggio di azione fino all’ottimizzazione dei flussi e dei processi.

Regione Lombardia ha compreso le potenzialità di questa tecnologia innovativa tanto da decidere di sostenere Ubiquicom Warehouse Safeye con un finanziamento di 511.627,97 euro, elargito dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, grazie al bando TECH FAST a valere sui fondi POR-FESR 2014-2020.

“Nelle aree di stoccaggio in prossimità delle linee produttive e all’interno dei magazzini scaffalati, uno dei principali problemi per la sicurezza delle persone alla guida dei mezzi di movimentazione (ad esempio i carrelli elevatori) è legato alla scarsa visibilità disponibile in prossimità delle intersezioni”, spiega Davide Renzi, Chief Technology Officer di Ubiquicom.

“Il progetto – prosegue - si pone l’obiettivo di sviluppare e industrializzare una soluzione per la prevenzione delle collisioni tra mezzi di movimentazione, basata su tecnologie ottiche e che unisca affidabilità e costi ridotti oltre ad abilitare la localizzazione dei mezzi, a livello di corsia o corridoio, per finalità di sicurezza o di ottimizzazione dei flussi”.

“In Ubiquicom – racconta Renzi - ci occupiamo storicamente di tecnologie di localizzazione. Queste tecnologie, rilevando il posizionamento di mezzi e persone all’interno di uno stabilimento, possono essere usate per valutare quando ci sono delle condizioni di rischio di collisione tra carrelli o tra veicoli. Allo scopo finora si utilizzavano tecnologie radio, basate sul fatto che carrelli, veicoli e persone indossino un dispositivo che comunica con gli altri dispositivi permettendo di capire quando due carrelli o veicoli si stanno avvicinando troppo. Ci siamo però resi conto che in alcuni contesti le tecnologie radio incontrano delle criticità quando le scaffalature sono piene e interferiscono con i segnali radio.”

“Abbiamo così cominciato a mettere a terra l'idea di un prodotto che potesse prevenire i rischi di collisione nelle zone critiche come gli incroci in un magazzino e abbiamo pensato a un prodotto concepito appositamente per le aree di magazzino scaffalato con dei costi più contenuti rispetto a quelli delle tecnologie radio attualmente in uso: abbiamo cominciato a sviluppare un dispositivo basato sull’uso di segnali luminosi, da posizionare sul soffitto nei pressi degli incroci, in grado di capire da che direzione stanno arrivando i carrelli o i veicoli e a che distanza si trovano. Sarà poi il dispositivo stesso a proiettare a terra un'indicazione di pericolo quando necessario, così che chi si approssima all'incrocio sappia chi sta arrivando a quell'incrocio dalle altre direzioni”, aggiunge Renzi.

“Stiamo procedendo per fasi”, precisa Michele Orlando, Head of Product Engineering in Ubiquicom. “La prima fase è stata rappresentata dallo studio tecnologico per capire quale fosse la tecnologia più conveniente da utilizzare, l’abbiamo individuata e adesso abbiamo avviato le prime attività di validazione per evidenziare eventuali criticità su cui intervenire. Indicativamente a settembre partirà la fase di ingegnerizzazione per arrivare poi al prodotto finale nei primi mesi del 2023”.

Un futuro più sicuro è possibile, anche grazie ai passi avanti in ambito tecnologico.