Uno spettrometro per un’agricoltura più sostenibile? In Lombardia è già realtà

In Lombardia è allo studio uno spettrometro di nuova generazione che potrà trovare innumerevoli applicazioni, sostenuto con fondi Por Fesr

di Debora Bionda
Affare Fatto
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Uno spettrometro per un’agricoltura più sostenibile? In Lombardia è già realtà

Spettrometria, spettroscopio, radiazioni ionizzanti, sono termini lontani dall’uso comune e sconosciuti ai più. In realtà lo studio e il rilevamento di sostanze conosciute e sconosciute sono alla base di moltissime applicazioni, anche d’uso quotidiano.

Per questo non deve sorprendere che nell’ambito del Bando Tech Fast, SNIAS sia fra i progetti che potranno contare su un contributo economico, in questo caso di 95.730,86 euro da parte dell’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, grazie a fondi POR FESR 2014 – 2020.

L’acronimo SNIAS sta per Spettrometro Neutronico Innovativo ad Altissima Sensibilità. La Nuclear Detection Innovation, azienda specializzata nella fabbricazione di apparecchi e componenti elettrici ed elettronici di Albairate (MI), riceverà infatti il finanziamento per lo sviluppo di uno spettrometro di nuova generazione che potrà trovare innumerevoli applicazioni.

Il progetto mira a sviluppare un prototipo che tocca diversi ambiti strategici con ricadute dirette sui settori aerospazio, agroalimentare, salute, industrie creative e culturali. Come? Ce lo siamo fatti raccontare da Giacomo Manessi, presidente del CdA di Nuclear Detection Innovation.

“Il progetto SNIAS nasce per colmare una lacuna attualmente esistente nell’ambito della rilevazione di radiazioni attraverso lo sviluppo di uno spettrometro per neutroni (ovvero uno strumento che misura la distribuzione energetica di queste particelle che hanno carica neutra) semplice da usare, con grandissima precisione e sensibilità, ma anche economico”, spiega Manessi.

“Tale spettrometro, seppur a primo impatto sembri uno strumento da impiegare per applicazioni di nicchia ed estremamente specialistiche, troverà impiego in uno svariato numero di applicazioni, anche le più impensabili per il grande pubblico nel momento in cui si pensa ad un rivelatore di radiazioni”, aggiunge Manessi.

“Grazie alla trasversalità delle applicazioni per cui lo spettrometro oggetto di sviluppo potrà essere impiegato – prosegue - il progetto copre divere delle aree di specializzazione. Tra queste, l’area aerospaziale (misura dose neutronica nello spazio), agroalimentare (misura dell’umidità nel suolo anche in ottica precision farming), creativa/culturale (diagnosi dello stato dei beni culturali) e della salute (misura dose secondaria neutronica in radioterapia)”.

 “Uno degli aspetti più interessanti del progetto è legato al meccanismo per cui con un rivelatore di radiazioni si possa misurare in maniera sorprendentemente precisa l’umidità nel suolo, con ricadute dirette (e forse impensabili a priori) sulle modalità di irrigazione delle colture, con relativo grosso risparmio di acqua e potenziali applicazioni dirompenti nei prossimi anni, anche alla luce della crisi globale in questo ambito”, sottolinea Manessi.

Ora l’azienda sta ultimando il prototipo, che sarà pronto nelle prossime settimane. Manca davvero poco dunque per testare le potenzialità di uno strumento destinato a fare la differenza negli ambiti più disparati.