Agevolato il caporalato: amministrazione giudiziaria per Manifactures Dior

Il Tribunale di Milano ha disposto la misura di prevenzione per l'azienda della maison francese. Agevolato il caporalato dei lavoratori delle aziende esterne.

Redazione
Tags:
caporalatomanufactures dior
Milano

Agevolato il capolarato: amministrazione giudiziaria per Manifactures Dior

La societa' Manifactures Dior della maison della moda francese ha agevolato il Caporalato di cui sarebbero stati vittime i lavoratori delle aziende esterne a cui ha affidato la produzione. Lo scrivono i giudici della sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano che hanno disposto l'amministrazione giudiziaria della societa'. Il meccanismo di Caporalato, si legge nel provvedimento, "e' stato colposamente alimentato dalla Manifactures Dior srl che non ha verificato la reale capacita' imprenditoriale delle societa' appaltatrici alle quali affidare la produzione e non ha nel corso degli anni eseguito efficaci ispezioni o audit per appurare in concreto le effettive condizioni dei lavoratori e degli ambienti di lavoro. I modelli organizzativo e gestionali della societa', almeno allo stato, si sono nel concreto rivelati inadeguati". 

"Sistema di produzione generalizzato e consolidato"

"Non si tratta di fatti episodici o limitati a singole partite di prodotti - scrivono i giudici - ma di un sistema di produzione generalizzato e consolidato, tenuto conto che dalle verifiche effettuate sono emerse modalita' di organizzazione imprenditoriale di un modus operandi collaudato e sperimentato nel tempo". I magistrati evidenziato che l'apporto dato dalle societa' esterne al colosso francese e' stato importante: "Dalla documentazione (fatture e documenti di trasporto) emerge sia l'entita', non modesta, della produzione affidata a tali societa', sia il ricarico applicato alla produzione dei beni". 

Borse comprate a 56 euro e rivendurte a 2600

Dall'inchiesta è emerso anche come le borse Dior sarebbero costate alla maison 56 euro per comprarle dal laboratorio di operai cinesi sfruttati per poi essere rivendute a 2600 euro in negozio: "la pelletteria Elisabetta Yang - si legge - per la produzione di un determinato modello di borsa rimette alla committente Dior un costo a prezzo pari a 53 euro laddove il costo a dettaglio di tale prodotto e' di 2600 euro".

Il racconto di un operaio cinese

Uno degli operai cinesi sentiti nell'ambito dell'indagine, ha raccontato agli inquirenti che "pur avendo famiglia a Milano in zona piazzale Loreto, dorme e mangia al piano superiore del laboratorio" della Pelletteria Yang. Durante un'ispezione del 23 marzo di quest'anno, i carabinieri "hanno identificato 23 lavoratori di cui 17 cinesi e 5 filippini; 5 di loro risultano in nero; sono stati trovati e identificati in camera da letto realizzate al piano superiore rispetto ai laboratori produttivi dove, originariamente, erano previsti uffici e verosimilmente sono stati fatti confluire al fine di sottrarli al controllo degli operanti".