Anci, Piscina (Lega): “Pd da Prima Repubblica. Sala guarda già a dopo Milano”

Samuele Piscina, Capogruppo Lega a Milano, commenta il derby interno al Pd tra Sala e Bettini per la presidenza dell'Anci: “La sinistra non si accorda mai su nulla, così ci rimettono i comuni”. L'intervista

di Stefano Marrone
Samuele Piscina
Milano

Anci, Piscina (Lega): “Pd da Prima Repubblica. Sala guarda già a dopo Milano”

Samuele Piscina, Consigliere comunale e Segretario provinciale della Lega, entra a gamba a tesa nella polemica tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il “dominus” del Partito Democratico Goffredo Bettini sulla scelta del presidente dell’Anci. Sala ha parlato di “una decisione presa nel salotto di casa Bettini", il quale ha replicato che alla sua festa di compleanno “non si è parlato di politico, poi in casa mia non c’è nemmeno il salotto”. Al di là delle battute, per Samuele Piscina, il successore di Antonio Decaro “potrà anche essere del Nord ma deve soprattutto rappresentare tutti i sindaci, non solo quelli di centrosinistra”. L’intervista.

Piscina, come commenta la polemica sull’Anci tra Sala e Bettini?

Mi sembra che, come al solito, la sinistra non riesca ad accordarsi su nulla. Questa è l’ennesimo attacco di Sala a chi compone la sua stessa maggioranza. Mi chiedo quale sia la finalità del sindaco di Milano: prima dice che di essere fuori dalla partita, ora ci ripensa. Già non riesce a fare il sindaco, ora si mette anche a guardare avanti: un teatrino da mani nei capelli. 

Prima il candidato sindaco del 2027, ora l’Anci: c’è aria di fine mandato sulla giunta Sala?

Sì, per ammissione del diretto interessato. È lo stesso Sala a dichiararsi perennemente stanco, a non venire in Consiglio e a non occuparsi delle questioni della città. Cerca di ritagliarsi un ruolo all’interno della sinistra come federatore. Sta cercando di riposizionarsi, perché in questo momento non c’è una prospettiva su Milano. Una situazione che non porta alcun beneficio alla città che amministra, dove ogni giorno salta fuori un assessore che spara a zero sulla giunta. 

In questa specifica polemica con Bettini, però, Sala auspicava per l’Anci un sindaco del Nord. Siete d’accordo con lui?

Sì, è una posizione che ci trova sempre favorevoli. A patto che il Presidente dell’Anci si impegni a fare gli interessi di tutti i comuni e non, come accaduto con Decaro, solo quelli dei comuni amministrati dal centrosinistra. 

In merito alla prassi dei “salotti”, denunciata da Sala, cosa ne pensa?

Sono le solite modalità da Prima Repubblica del Partito democratico. La Lega negli anni si è impegnata molto per rivoluzionare le proprie dinamiche interne, allargando la decisione alla base in un processo sempre più trasparente e condiviso. Altri partiti, invece, restano ancorati a schemi e logiche del passato. 

Vedremo queste logiche nuove nella scelta del candidato del centrodestra per Milano 2027?

Il metodo lo decideremo insieme, in una decisione condivisa con tutti i partiti alleati. Dovrà essere una persona capace di intercettare tutti gli interessi del territorio. Il punto di partenza sarà un programma condiviso, su cui stiamo già lavorando. Abbiamo un ventaglio di potenziali candidati, civici e politici, che sceglieremo con le modalità che più idonee. Se saranno interne ai partiti o con le primarie, importa poco: quello che conta è unire la coalizione, senza le fughe in avanti che stanno già avvenendo nel centrosinistra. 

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