Bimba ustionata con spray, la madre non ha "nessun vizio di mente"

La donna, stando alle indagini, spruzzava spray deodorante a distanza ravvicinata provocando lesioni e ustioni sulla pelle della piccola

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Polizia Carabinieri
Milano

Bimba ustionata con spray, "nessun vizio di mente per madre"

Era capace di intendere e di volere al momento dei fatti la 27enne arrestata il 3 febbraio scorso per maltrattamenti aggravati sulla figlia di 17 mesi. La donna, stando alle indagini, spruzzava spray deodorante a distanza ravvicinata provocando lesioni e ustioni sulla pelle della piccola. La perizia psichiatrica, affidata al medico legale Mara Bertini, era stata disposta dal gup di Milano Luca Milani nel processo con rito abbreviato, che proseguirà con la discussione sugli accertamenti psichiatrici e poi con l'intervento delle parti.

Bimba ustionata con spray, verificare l'eventuale vizio di mente

La donna, scrive l'esperta, "si trovava in una condizione di significativo disagio emotivo", con una "sindrome di Munchausen", ma le "condizioni cliniche globalmente rilevate" non erano "gravi" e non hanno determinato una "infermità mentale". La bimba negli ultimi 6 mesi era stata ricoverata in tre ospedali, tra Varese e Pavia, e poi al Policlinico di Milano, dove i medici si erano accorti che quelle lesioni potevano essere state causate dalla madre. Gli investigatori hanno piazzato delle microcamere che hanno registrato i momenti in cui la donna causava le ferite alla bimba. Ed è scattato l'arresto. Dopo che una consulenza medico legale, disposta dalla Procura, ha confermato che le lesioni sarebbero state causate dalle condotte della madre, il pm ha firmato la richiesta di giudizio immediato e si è arrivati all'abbreviato. Sul telefono della donna, assistita dagli avvocati Vincenzo Sparaco ed Emmanuele Panza, erano state rintracciate 80 immagini "rappresentanti - si legge negli atti - le lesioni sulla cute della minore". La difesa aveva prodotto, poi, al giudice una consulenza difensiva sugli aspetti psichiatrici dell'imputata. E il giudice aveva deciso di verificare l'eventuale vizio di mente, escluso dal perito dalla relazione da poco depositata. Intanto, era stato aperto anche un procedimento per dichiarare la adottabilità della bimba.