Bimbo precipitato a scuola, depositate le motivazioni della sentenza
Tragedia alla Pirelli di Milano, il gup: "L'evento non si sarebbe verificato se la maestra avesse rispettato le direttive sull'obbligo di vigilanza"
Bimbo precipitato a scuola, depositate le motivazioni della sentenza
"L'evento non si sarebbe verificato se l'imputata avesse agito nel rispetto" di due direttive scolastiche sull'obbligo di vigilanza degli alunni e che lei stessa aveva sottoscritto. Così la gup milanese Elisabetta Meyer nelle motivazioni che hanno portato lo sco scorso maggio alla condanna in abbreviato ad un anno di carcere per una delle maestre imputate per omicidio colposo in relazione alla morte di un bambino di 5 anni e mezzo precipitato nella tromba delle scale della scuola elementare Pirelli di Milano.
Il piccolo il 18 ottobre 2019 fece un volo di una decina di metri e, anche se immediatamente soccorso, mori' dopo quattro giorni in ospedale per via delle ferite riportate nella caduta. La gup ha anche ratificato il patteggiamento di un'altra imputata, la bidella, a 2 anni di reclusione. Una terza imputata, l'insegnante di sostegno, e' attualmente a processo con rito ordinario. La gup Meyer scrive che "non si puo' all'evidenza invocare l'imprevedibilita' della condotta" del bambino in quanto "la normativa interna che disciplina i comportamenti degli insegnanti e' tesa a prevenire l'esposizione al pericolo degli alunni, soprattutto dei piu' piccoli". E "neppure l'altezza del parapetto (102 centimetri) anche se "non conforme a quella prevista dal regolamento edilizio del Comune di MILANO (110 centimetri) puo' escludere l'imputazione dell'evento". La gup ha concesso all'imputata le attenuanti generiche per via del suo "leale comportamento processuale"