Borghi (Federmoda): "Il green pass evita le chiusure, ma servono aiuti"

Renato Borghi (FederModa): "Green pass base dall'1 febbraio per entrare nei negozi: decisione necessaria per scongiurare le chiusure"

Renato Borghi
Milano
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Borghi (Federmoda): "Il green pass evita le chiusure, ma servono aiuti"

(IMPRESE-LAVORO.COM) Roma - L'introduzione del green pass base dal primo febbraio per l'ingresso dei negozi è una decisione "necessaria decisione per contenere la diffusione del virus, ma soprattutto per scongiurare eventuali futuri scenari di chiusura dei negozi". Serve però attenzione per il settore dell'abbigliamento introducendo crediti d'imposta per le giacenze del magazzino. Questo il commento di Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. "È una scelta che risponde alla necessità di contrastare la diffusione dei contagi e che, come avevamo richiesto a seguito delle chiusure dello scorso anno, evita anche nuove chiusure alle nostre attività. I negozi di abbigliamento, calzature e pelletterie – prosegue Borghi -sono stati tra le pochissime attività che hanno subito la chiusura forzata durante i precedenti lockdown per ben 138 giorni, pari al 35% della loro capacità lavorativa, senza peraltro ottenere alcun tipo di attenzione, nonostante abbiano dovuto far ricorso a politiche di riduzione dei prezzi per non avere troppe rimanenze nei magazzini".

"Attenzione a un settore già gravemente compromesso"

"Per questo - conclude il presidente di Federmoda - serve attenzione a un settore già gravemente compromesso e che stenta a ripartire. Chiediamo al Governo crediti d'imposta per le giacenze di magazzino del commercio moda, ad oggi inspiegabilmente concessi esclusivamente all'industria della moda". Da lunedì 10 gennaio 2022 e fino alla cessazione dello stato di emergenza, è bene ricordare che viene esteso l’utilizzo del “super green pass” a: alberghi e strutture ricettive; feste nell’ambito di cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centri culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto; tutti i mezzi di trasporto, compreso quello pubblico locale o regionale.