Bracciante impegnato nella vendemmia muore per il caldo estremo nel Bresciano
Un bracciante di 37 anni è morto per un malore forse causato dal caldo estremo a Cazzago San Martino mentre era impegnato nella vendemmia
notiziatesto
Bracciante impegnato nella vendemmia muore per il caldo estremo nel Bresciano
Un bracciante agricolo di 37 anni è morto per un malore, intorno alle 14 di oggi, a Cazzago San Martino, nel Bresciano, mentre era impegnato nella vendemmia. La vittima, Ioan A., di nazionalità rumena, stava lavorando per un'azienda vitivinicola di Rovato (Bs), quando si è sentito male, forse a causa del caldo estremo. Immediati i soccorsi del 118, con ambulanza ed elisoccorso, ma per il 37enne non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche personale dell'Asst della Franciacorta e carabinieri di Gardone Val Trompia, che ora indagano sull'accaduto.
Bracciante morto nel Bresciano: disposta l'autopsia
Sul corpo del 37enne - a quanto si apprende - verrà effettuata l'autopsia, che chiarirà se sia stato il caldo a causare la morte del bracciante. Resta da verificare anche se l'uomo, residente in Romania, avesse un regolare contratto di lavoro con l'azienda del Bresciano per cui era impiegato.
Bracciante impegnato nella vendemmia muore per il caldo estremo nel Bresciano
Un bracciante agricolo di 37 anni è morto per un malore, intorno alle 14 di oggi, a Cazzago San Martino, nel Bresciano, mentre era impegnato nella vendemmia. La vittima, Ioan A., di nazionalità rumena, stava lavorando per un'azienda vitivinicola di Rovato (Bs), quando si è sentito male, forse a causa del caldo estremo. Immediati i soccorsi del 118, con ambulanza ed elisoccorso, ma per il 37enne non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche personale dell'Asst della Franciacorta e carabinieri di Gardone Val Trompia, che ora indagano sull'accaduto.
Bracciante morto nel Bresciano: disposta l'autopsia
Sul corpo del 37enne - a quanto si apprende - verrà effettuata l'autopsia, che chiarirà se sia stato il caldo a causare la morte del bracciante. Resta da verificare anche se l'uomo, residente in Romania, avesse un regolare contratto di lavoro con l'azienda del Bresciano per cui era impiegato.