Brescia, in appello pg chiede conferma condanna per Davigo
Piercamillo Davigo è imputato in appello per rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria
Brescia, in appello pg chiede conferma condanna per Davigo
La Procura generale di Brescia ha chiesto la conferma della condanna di primo grado a 1 anno e 3 mesi per l'ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, imputato in appello per rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria. A Davigo, oggi presente in aula, il Tribunale aveva sospeso la pena e disposto la non menzione, e lo aveva condannato al risarcimento di 20 mila euro al suo allora collega al Consiglio Superiore della Magistratura Sebastiano Ardita.
Pg: "Davigo trasformò atti riservati nel segreto di Pulcinella"
Il pg di Brescia Enrico Ceravone non ha dubbi sul fatto che Piercamillo Davigo, nel diffondere all'interno del Csm il contenuto dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria, ha commesso il reato di rivelazione del segreto d'ufficio. E "replicando tale condotta" tra i suoi colleghi ha trasformato atti riservati di una inchiesta nel "segreto di Pulcinella". E' un passaggio della requisitoria con cui il sostituto procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna a 1 anno e 3 mesi inflitta in primo grado all'ex pm di Mani Pulite Il pg, che ha parlato di "contraddittorietà" dei motivi d'appello proposti dalla difesa, e nel sostenere che la non opponibilità del segreto di una indagine è regolata da norme e dalle circolari interne del Csm, organismo collegiale, con le quali si garantisce "la tracciabilità" degli atti trasmessi e la loro "riservatezza", ha affermato: "Era assolutamente chiaro per l'imputato che la consegna" dei verbali da parte del pm Paolo Storari sarebbe avvenuta in modo "clandestino" e che era "irrituale" in quanto "non rientra nell'iter previsto" dalla normativa da seguire quando un pm ritiene ci sia una inerzia nel suo ufficio.