Case in housing sociale affittate su AirBnb. Scandalo a Milano

Quartiere Rogoredo-Santa Giulia a Milano
Milano
Condividi su:

Case in housing sociale affittate su AirBnb. Scandalo a Milano

Le case in housing sociale per i poveri affittate su Airbnb. Succede a Milano – come riporta un’inchiesta di Lapresse -nel nuovo quartiere da oltre 400 appartamenti 'Redo Merezzate' a Rogoredo-Santa Giulia costruito in convenzione con il Comune di Milano e con fondi anche di Cassa Depositi e Prestiti.

Una settimana una coppia con un figlio costa 1.484 euro

Una settimana fra il 2-8 ottobre (6 notti) a una coppia con un figlio costa 1.484 euro in uno dei 2 appartamenti segnalati a Palazzo Marino e alle forze dell'ordine dall'amministratrice di condominio i cui annunci si trovano sul sito della piattaforma specializzata in locazioni brevi e turistiche.

Le case in housing non possono essere messi a reddito

Le case in housing sociale - strategia abitativa e immobiliar-finanziaria nata in Fondazione Cariplo e lanciata da Cdp nel 2009 - vengono affittate (550 euro al mese + spese di media) e vendute (3mila euro/metro quadro) a prezzi convenzionati per rispondere alle esigenze del ceto medio impoverito ma non possono essere a loro volta messe a reddito. Gli inquilini entrano attraverso bandi pubblico-privati basati su criteri di reddito.

Secondo LaPresse, il caso Rogoredo-Santa Giulia non è l’unico

Da quanto apprende LaPresse, il caso di Rogoredo-Santa Giulia non è l'unico nei quartieri in housing sociale. Ce ne sarebbero infatti altri nel 'sociale village' di Cascina Merlata, accantoi all'ex area Expo 2015. L'amministratrice di condominio si sarebbe anche recata nel Commissariato di Polizia Mecenate la scorsa settimana e starebbe preparando degli esposti.

L'intervento di Maran: "Sono in corso verifiche"

"In merito a quanto riportato oggi dall’agenzia Lapresse sulle 'case in housing sociale affittate in locazioni brevi e turistiche' negli appartamenti 'Redo-Merezzate' e Cascina Merlata si precisa che sono in corso attività di verifica. Se I fatti fossero accertati sarebbe una grave violazione dello spirito dell'edilizia convenzionata e contrario a quanto consentito dalle convenzioni stesse". Lo dichiara a LaPresse Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune di Milano.