Caso Amara, confermata in appello la condanna a Davigo a un anno e tre mesi
Il magistrato, ora in pensione, era accusato di rivelazione del segreto d'ufficio
Caso Amara, confermata in appello la condanna a Davigo a un anno e tre mesi
L'ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo è stato condannato a un anno e 3 mesi dalla Corte d'Appello di Brescia. Il magistrato, ora in pensione, era accusato di rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado. I giudici si sono presi 90 giorni per il deposito delle motivazioni. "Continuo ad essere convinto dell'innocenza del mio assistito. Ricorreremo in Cassazione. Leggeremo le motivazioni". Sono le parole dell'avvocato Davide Steccanella, che con il collega Francesco Borasi difende Piercamillo Davigo, uscendo dalla Corte d'appello di Brescia. Davigo è invece uscito dall'aula dicendo non aver nulla da dichiarare
Caso Amara, "modalità quasi carbonare"
Davigo è imputato per aver divulgato a Roma ad una dozzina di persone le "notizie riservate" contenute nei verbali dell'ex legale esterno di Eni, Piero Amara, a lui consegnati dal pm milanese su una pen-drive in formato word con "modalità quasi 'carbonare'", come si legge nella sentenza di primo grado confermata. "Smarrimento di postura istituzionale" scrissero l'anno scorso i giudici. Davigo avrebbe allargato "la platea dei destinatari della rivelazione"