Caso Ferragni, dal pandoro gate al Ddl beneficenza
Per Chiara Ferragni i problemi si moltiplicano, le inchieste a suo carico sono arrivate a tre e tutte con lo stesso schema e l'identico capo d'accusa: truffa
Caso Ferragni, dal pandoro gate al Ddl beneficenza
Sanzioni da 5mila a 50mila euro e sospensione dell'attivita' per un periodo da un mese a un anno in caso di reiterazione: e' quanto prevede la bozza del disegno di legge sulla trasparenza sulla destinazione a scopo benefico di proventi derivanti dalla vendita di prodotti, atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedi'. Il provvedimento, che arriva in seguito alla nota vicenda di Chiara Ferragni, prevede l'obbligo di indicare sui prodotti le finalita' dei proventi e il destinatario della beneficenza, l'importo o la quota destinati a quel fine. Chi non lo fa rischia appunto sanzioni da 5mila a 50mila euro. "Nei casi di minore gravita' - si legge tuttavia nella bozza - la sanzione e' diminuita fino a due terzi".
Chiara Ferragni, marketing e beneficenza strettamente collegati. Svelato il "piano"
Per Chiara Ferragni i problemi si moltiplicano, le inchieste a suo carico sono arrivate a tre e tutte con lo stesso schema e l'identico capo d'accusa: truffa aggravata. Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco ipotizza un vero e proprio "sistema" di beneficenza. Il pandoro Balocco, le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi farebbero parte - si legge su Il Corriere della Sera - di "un unico disegno criminoso". Che collegava in qualche modo la beneficenza al marketing, ripetuto come un modus operandi. Facendo credere ai consumatori che più prodotti acquistavano, più soldi andavano ai progetti filantropici. La svolta nell’inchiesta emerge dal conflitto di attribuzione tra i magistrati di Milano e quelli di Cuneo. Il procuratore Onelio Dondero ha chiesto a Fusco la trasmissione del fascicolo sul Pink Christmas. E il pm di Milano ha chiesto alla Cassazione di risolvere la competenza territoriale.