Traffico di influenze illecite: archiviati Beppe Grillo e Vincenzo Onorato (Moby)
La giustizia chiude il caso: nessun illecito, cadono le accuse sulla presunta mediazione tra l'armatore e il fondatore del Movimento 5 Stelle
Traffico di influenze illecite: archiviati Beppe Grillo e Vincenzo Onorato (Moby)
L'indagine che coinvolge Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, e Vincenzo Onorato, patron del gruppo Moby, è stata archiviata dal Gip di Milano. La Procura, che aveva inizialmente accusato i due di traffico di influenze illecite, ha visto la sua richiesta accolta, evidenziando la mancanza di prove concrete a supporto delle accuse. Le indagini erano nate da una presunta mediazione illecita, in cui Grillo avrebbe trasmesso ai parlamentari del M5S le richieste di aiuto da parte di Onorato durante la crisi economica della sua compagnia, tra il 2018 e il 2019. In cambio, Moby avrebbe stipulato contratti pubblicitari con il blog di Grillo.
Archiviazione per mancanza di prove
La decisione di archiviare il caso è stata presa dal gip Mattia Fiorentini, su richiesta della pm Cristiana Roveda e dell'aggiunto Maurizio Romanelli, in seguito a una lunga valutazione giuridica. Questo provvedimento arriva dopo un anno di chiusura delle indagini, coincidente con la recente riforma che ha abrogato l'abuso d'ufficio, rimodulando le normative sul traffico di influenze illecite. I pubblici ministeri avevano cercato di dimostrare che Grillo avesse cercato di favorire Onorato attraverso parlamentari del M5S, incassando 240mila euro per contributi pubblicitari e organizzazione di eventi elettorali. Tuttavia, l'assenza di elementi sufficienti ha portato alla chiusura definitiva di questo capitolo giudiziario.
Cin, Onorato patteggia tre anni e dieci mesi con pena sospesa
Come riferisce Ansa, il gip di Milano Luigi Iannelli ha accolto la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 10 mesi di reclusione per Vincenzo Onorato e a 2 anni, pena sospesa, per i figli Achille e Alessandro. I tre rispondono di bancarotta nell'indagine che riguarda Cin, la Compagnia Italiana di Navigazione, ammessa al concordato preventivo nel giugno 2021, una procedura fallimentare che si è chiusa tempo fa. La proposta di patteggiare avanzata dal difensore Pasquale Pantano ha avuto il parere favorevole del pm Luigi Luzi, titolare del fascicolo. Gli Onorato, nel corso delle vicende fallimentari del gruppo, come ha sempre fatto notare la difesa, hanno versato somme considerevoli per ripianare i debiti.