Caso Verzeni, Sangare è un serial killer? Verso la riapertura di altri cold case

L'anticipazione esclusiva di Giallo: gli inquirenti riapriranno alcuni casi irrisolti tra Bergamo e Milano simili a quelli di Sharon Verzeni.

redazione ​​​
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Moussa Sangare e Sharon Verzeni

Milano

Caso Verzeni, Sangare è un serial killer? Verso la riapertura di altri cold case

Moussa Sangare, l'uomo che senza un motivo apparente ha ucciso Sharon Verzeni a coltellate nella notte tra il 29 ed il 30 luglio a Terno d'Isola, potrebbe essere un serial killer? Potrebbe esserci la sua mano dietro ad altri delitti irrisolti nella Bergamasca e nel Milanese, come quelli di Gianna del Gaudio e Daniela Roveri? Secondo il settimanale Giallo, potrebbe essere così. E come è raccontato sul nuovo numero della testata, gli inquirenti riapriranno alcuni casi simili, rimasti irrisolti.

Dice la criminologa Roberta Bruzzone al settimanale di Cairo Editore: "Il fatto che Sangare non sappia individuare una motivazione non deve stupire: il movente è da ricercare nel bisogno irrefrenabile di scaricare angoscia e frustrazione". Un’angoscia che a detta della famiglia di Sangare, durava da molto tempo. L’angoscia da cui i serial killer cercano di liberarsi, uccidendo.

La copertina del nuovo numero di Giallo
 

Sangare e il tentativo di accoltellare la sorella Awa a maggio

Moussa Sangare, si apprende inoltre, ha tenuto l’arma come “souvenir”, per ricordarsi dell’omicidio. Ha agito per il puro impulso di uccidere, senza un motivo. Ha scelto una vittima a caso. Teneva in casa una sagoma con un volto umano per esercitarsi con il coltello. E già a maggio aveva provato ad accoltellare la sorella Awa, sempre con lo stesso modus operandi: l’ha aggredita di spalle mentre ascoltava la musica.