Caso Visibilia: la difesa di Santanchè scende in campo nell’udienza preliminare

La decisione del giudice, che potrebbe rinviare a giudizio 17 dei 20 imputati, è attesa per martedì 26 novembre

Daniela Santanchè
Milano

Caso Visibilia: la difesa di Santanchè scende in campo nell’udienza preliminare

Sono iniziati oggi a Milano i primi interventi delle difese nell’ambito dell’udienza preliminare che coinvolge la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e altre 16 persone, tra cui Dimitri Kunz, compagno della senatrice, sua sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Il procedimento, presieduto dal gup Anna Magelli, si concentra sul presunto falso in bilancio nel gruppo Visibilia, fondato dalla stessa Santanchè, che ha dismesso le sue cariche e quote nel 2022. Al centro delle accuse, mosse dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, ci sarebbero bilanci "truccati" tra il 2016 e il 2022, utilizzati per celare perdite milionarie, ingannare gli investitori e mantenere attive le società del gruppo, traendo profitti indebiti.

Gli avvocati Federico Cecconi e Antonella Augimeri, che rappresentano alcune delle posizioni sotto accusa, hanno presentato le loro richieste di proscioglimento. I legali della ministra, Nicolò Pelanda e Salvatore Sanzo, prenderanno la parola lunedì 25 novembre, mentre altri interventi sono previsti per domani. La decisione del giudice, che potrebbe rinviare a giudizio 17 dei 20 imputati, è attesa per martedì 26 novembre. Intanto, tre soci si sono costituiti parte civile, e Visibilia Editore, già commissariata in sede civile, ha accettato una sanzione amministrativa.

Una vicenda tra economia e giustizia: bilanci truccati e accuse pesanti

L’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, è partita dalla denuncia di alcuni azionisti di minoranza, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno, assistito dall’avvocato Antonio Piantadosi. Secondo le indagini, le pratiche contabili adottate avrebbero consentito a Visibilia di proseguire le attività nonostante le ingenti perdite, a scapito degli investitori. Tra le 20 posizioni inizialmente indagate, una ha richiesto il patteggiamento (Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione), mentre due società hanno optato per un accordo sanzionatorio.

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