Cenati: "Dimissioni da Anpi: a Gaza non è genocidio"
Il presidente dell'Anpi Milano spiega le ragioni delle dimissioni: "Non mi riconosco nella linea nazionale"
Cenati: "Dimissioni da Anpi: a Gaza non è genocidio"
"Non sono piu' d'accordo con la linea dell'Anpi nazionale, non mi riconosco nell'uso del termine genocidio per la tragedia umanitaria che sta avvenendo a Gaza": cosi' Roberto Cenati ha spiegato in un'intervista a Repubblica la decisione di dimettersi da presidente dei circoli Anpi milanesi, la presidenza provinciale piu' importante d'Italia che guidava da 13 anni.
La manifestazione di Anpi e Cgil il 9 marzo
"Per il 9 marzo Cgil e Anpi hanno convocato una manifestazione nazionale a Roma per 'impedire il genocidio'", ha ricordato Cenati, "con quel termine si intende lo sterminio pianificato a tavolino di un intero popolo. Quello che avvenne dunque nella Shoah, con le camere a gas, i forni crematori, sei milioni di morti. Per quanto condannabile ed esecrabile la strage in corso a Gaza, non si tratta di una cosa analoga".
Cenati: "Hanno festeggiato le mie dimissioni in corteo..."
Cenati non e' convinto neppure dall'istruttoria in corso da parte della Corte di giustizia dell'Aia che parla di genocidio: "Non c'e' ancora una sentenza, per me rimane un termine da prendere con le molle". Il presidente nazionale Pagliarulo cita appunto l'Aja e si dice stupito: "Non gli ho parlato, ma c'e' un clima troppo teso al nostro interno, le polemiche sono quotidiane". "Sento che hanno festeggiato le mie dimissioni anche al corteo pro Gaza di oggi (sabato, ndr). Non e' piacevole, mi faccio da parte", ha aggiunto.