Chiapparini, l'amaro saluto dei figli: "Non ci hai mai mostrato vero affetto"
Il ricordo agrodolce dei figli dell'imprenditore morto schiacciato da migliaia di forme di Grana Padano nella sua azienda: "Hai sempre corso, e noi con te"
Chiapparini, l'amaro saluto dei figli: "Non ci hai mai mostrato il vero affetto"
C'è tanta amarezza e molti rimpianti nelle parole con cui i figli di Giacomo Chiapparini hanno voluto salutare per l'ultima volta il padre durante i funerali, dopo la tragica morte dell'imprenditore travolto il 6 agosto da 15mila forme di Grana Padano in un magazzino della sua cascina a Romano di Lombardia, nella Bergamasca.
La lettera dei figli di Chiapparini al funerale: "Quanti scontri perchè volevi fare di testa tua"
Questo il contenuto della lettera letta dai figli alle esequie: "Quante volte, papà, abbiamo sperato che rallentassi la tua corsa nella vita e quindi potesse rallentare anche la nostra, così da vedere cosa c’era fuori dal finestrino. Rallentando avresti potuto vederlo anche tu, capendo cosa c’era di importante oltre la tua attività (...) Ci hai fatto crescere sempre sollecitati a dare il massimo, a fare sempre al meglio quello che sapevamo fare (...) Ci hai forgiato alla vita, ai fatti pesanti della vita, e ne abbiamo avuti davvero tanti. Quanti scontri abbiamo avuto perché volevi sempre avere ragione tu e fare di testa tua. Ci dispiace che a noi figli tu non abbia mostrato l’amore attento e affettuoso come altri padri. Con i tuoi nipoti ti sei ammorbidito un po’ e così abbiamo capito che allo stesso modo amavi anche noi, ma sempre a modo tuo, nel tuo modo originale. Non hai mai puntato sul nostro lato sensibile perché lo faceva e lo fa la mamma. Hai puntato, invece, alla nostra tempra per prepararci alla vita".
Venti anni fa la tragica scomparsa del figlio Emanuele
La lettera, come riporta Leggo, prosegue con un riferimento alla tragedia che colpì la famiglia venti anni fa, con la morte di uno dei figli, Emanuele: "Ci hai lasciati con le rotelle attaccate alla bici, liberi di andare ma sempre con te che ci davi sicurezza. Sei sempre stato sopra le righe e sopra le righe è stata la tua uscita di scena. La tua fragorosa e rumorosa presenza è diventata una fragorosa e rumorosa assenza. Tu hai vissuto la vita che volevi, coltivando ambizioni che nessuno avrebbe mai immaginato e la tua famiglia ti ha dovuto seguire in questa corsa. Anche se iniziavi a sentire la stanchezza dell’età non ti sei mai risparmiato. Ora non so dove sei, ma sappiamo che a chi incontrerai, darai filo da torcere. Speriamo tu possa incontrare Emanuele e dirgli quanto lo amavi e quanto hai amato anche tutti noi"
Chiapparini: da mezzadro a proprietario di un piccolo impero caseario
Chiapparini aveva iniziato come mezzadro assieme a padre e fratelli, poi si era messo in proprio riuscendo dopo qualche tempo a comprarsi una cascina. L'impresa si allargò sempre di più, collaborando con grandi realtà come Kraft e Invernizzi. Quindi dal 2006 l'autorizzazione a produrre con il marchio Grana Padano. E l'azienda di Chiapparini era divenuta una delle più note nel settore. Vi si mungevano sino a 270 quintali di latte al giorno, producendo 50 forme di formaggio poi stoccate nei magazzini.