Ciocca (Lega): "Rivoluzionare l'Europa delle lobby e nemica dell'Italia"
Angelo Ciocca si ricandida all'europarlamento: "Non sono salviniano, ma sbagliato dargli tutte le colpe. Vannacci? Non è sbagliato candidarlo". L'intervista
Ciocca (Lega): "Rivoluzionare l'Europa delle lobby e nemica dell'Italia"
"L'Europa in questi anni si è presentata come un nemico del nostro Paese e noi dobbiamo rivoluzionarla". Angelo Ciocca, europarlamentare uscente della Lega, è in corsa per nuovo mandato al Parlamento europeo. In vista di questo mese di campagna elettorale ha lanciato il suo 'villaggio Ciocca della rivoluzione europea', un tour da 60 tappe in 36 giorni in cui l'esponente del Carroccio porterà con sé prodotti del territorio come farina e riso. "Dobbiamo fare in modo che i 76 parlamentari italiani siano lobbisti dei cittadini. Se diventano complici dei lobbisti delle grandi multinazionali possiamo anche chiuderlo il Parlamento" spiega Ciocca in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano.
Il leghista commenta anche la discussione nel partito dopo le parole di Umberto Bossi sulla leadership di Matteo Salvini: "Quando si vince si dice che la squadra è eccezionale. Quando si perde è colpa dell'allenatore. Pur non essendo un 'salviniano' non mi piace questa tecnica molto italiana". In lista da indipendente ci sarà anche il generale Roberto Vannacci. Secondo Ciocca "è solo una scelta in più che avranno i cittadini. Perché dire che è sbagliato candidarlo?".
Ciocca, c'è molta curiosità per il risultato della Lega e si teme il sorpasso di Forza Italia.
Non so se c'è chi vuole tifare contro la Lega, sicuramente non è un nostro elettore. Ognuno è libero e la cosa bella delle Europee è che puoi scegliere anche quale rappresentante mandare al Parlamento. Noi stiamo cercando di evitare tutto ciò che crea dualismo. I derby sui problemi della gente non servono. Voglio essere identificato come un imprenditore che fa la politica del fare. Sono abituato così, non a duellare. La campagna elettorale sta andando molto sul derby e poco sul fare.
Avete contrastato dall'opposizione le scelte europee di questi anni. La Lega non rischia di finire isolata di nuovo?
Credo che la perseveranza e la tenacia portino a dei risultati. Noi abbiamo difeso una linea ma sono sicuro che la maggioranza del prossimo Parlamento porterà avanti questa linea. I Paesi europei non crescono più e anche Germania e Francia sono in recessione. I cittadini, a questo giro, si ribelleranno perché non sono più disposti al bis di persone come Timmermans o Von der Leyen che ci dicono di fare gli erbivori in mezzo ai carnivori. Nei prossimi anni sono convinto che ci sarà un governo e una commissione di centrodestra anche in Europa e la Lega non avrà più il problema di essere isolata a causa di una folta presenza di una certa sinistra ambientalista.
Sull'agricoltura e sulla transizione ecologica l'Europa invertirà la rotta?
L'Europa negli ultimi cinque anni ha fatto passare il messaggio che vino, carne, formaggio e riso sono prodotti che fanno male e che sarebbe meglio mangiare insetti e carne sintetica. Tutto ciò sarebbe distruttivo per i nostri territori sia in termini di lavoro sia per la qualità dei nostri cibi che viene invidiata in tutto il mondo. Per non parlare della direttiva sulle case green e di ciò che è stato fatto al comparto dell'automotive, settore regalato a Cina e India. L'Europa sta impoverendo i nostri Paesi.
Nella Lega si continua a discutere sulla candidatura di Vannacci. Che ne pensa?
Non posso pensare che Vannacci porti via dei voti. A Ciocca Vannacci non porta via voti. Facendo l'amministratore da 31 anni non ho la preoccupazione che l'ultimo che arriva possa battere la territorialità che sono sicuro che verrà premiata. Io ho fatto il consigliere comunale, provinciale e regionale, ho fatto tutta la gavetta. Un percorso che, se fatto in un certo modo, ti dà competenza e stabilità nei confronti dell'elettorato. In un sistema con le preferenze Vannacci è una scelta in più che avranno i cittadini. Perché dire che è sbagliato avere una scelta in più? Ci sono 20 candidati e 20 modelli diversi. Gli elettori sceglieranno il modello più adatto e preparato.
Alcune sue dichiarazioni hanno scatenato un putiferio.
È chiaro che dobbiamo fare i conti col fatto che ogni volta che parliamo rappresentiamo il marchio della Lega. Bisogna essere prudenti nel fare affermazioni che possano impattare sul marchio, specie se si parla di fragili e di disabili. L'inesperienza non deve colpire tematiche come queste. Nelle affermazioni di Vannacci credo abbia pagato l'inesperienza politica. Guidare un mezzo militare è una cosa, fare l'amministratore un'altra.
Cosa ne pensa delle recenti parole di Umberto Bossi su Salvini e dei malumori interni soprattutto dell'anima 'nordista' della Lega?
Tutti pensiamo di avere la capacità di fare la miglior squadra per la nazionale. Nel momento in cui si vince diciamo alla squadra che è eccezionale. Quando si perde si accusa l'allenatore. Pur non essendo un 'salviniano' non mi piace questa tecnica che ritengo un po' italiana. Come non accetto che tutti ci sentiamo allenatori della nazionale. Molti di quelli che criticano Salvini si tirerebbero indietro davanti alla possibilità di fare anche un solo giorno da leader... Quindi questa discussione non ha un senso. Cosa diversa è invece il dibattito interno sulla identità nordica di cui ha bisogno la Lega.
Ci spieghi meglio.
Parlando con i cittadini e con gli imprenditori, mi rendo conto che tutti hanno l'aspettativa di un partito che rappresenti il sindacato del Nord. Ma penso che Salvini faccia bene ad avere una visione nazionale. Il compito del leader è poi quello di fare sintesi fra Nord, Centro e Sud, tenendo però come modello il modello virtuoso di amministrazione del Veneto o della Lombardia.
Nella 'sua' Pavia alle comunali il centrodestra ha scelto di non ricandidare l'uscente Fabrizio Fracassi. Come andrà a finire?
Sicuramente col sindaco uscente avremmo vinto. Il centrodestra, per valutazioni personali, ha deciso di cambiare il candidato chiedendogli un passo indietro. Alessandro Cantoni è un ottimo candidato ma sono convinto che Fracassi sarebbe stato rieletto. Io non avrei mai sacrificato un sindaco uscente per un nuovo candidato. Lo ritengo un errore e mi auguro che non sia fatale...