"Clandestini in Barbagia": la Sardegna insorge contro il sindaco di Como

Putiferio per le parole di Alessandro Rapinese, sindaco di Como. Indignazione dei politici sardi, poi il chiarimento: "Nulla contro la Sardegna"

Alessandro Rapinese e la Barbagia
Milano
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"Migranti irregolari in Barbagia": la Sardegna insorge contro il sindaco di Como

In Sardegna non e' stata presa bene  l'ipotesi ventilata dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, 46 anni, di inviare in presunte "zone deserte" della Barbagia migranti senza documenti in regola e in attesa del rimpatrio. Eletto lo scorso giugno in una lista civica, il primo cittadino in un'intervista alla 'Provincia di Como', dopo lo stupro di una donna avvenuto in citta' lo scorso fine settimana e di cui e' accusato un pachistano irregolare in Italia, ha dichiarato: "Se io fossi il legislatore non consentirei la libera circolazione a chi non ha i documenti in regola", si legge sul quotidiano. "E mentre si attende che vengano rimpatriati, ci sono ampie zone deserte della Barbagia che potrebbero ospitarli".

Le reazioni dei poitici sardi: "Infelice battuta di Rapinese"

"Siamo sicuri che il sindaco di Como, tal Alessandro Rapinese, voglia prontamente scusarsi con tutti i barbaricini e tutti i sardi per l'infelice battuta sulle zone desertiche della stessa Barbagia in cui trasportare gli immigrati", dichiarano il deputato sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda (barbaricino d'origine) e Maurizio Cadau, sindaco di Belvi' (Nuoro) e presidente provinciale di FdI di Nuoro. "Siamo altrettanto sicuri che non si limitera' a parole ma lo voglia fare comprando degli spazi pubblicitari nella sua citta' e nei quotidiani lariani, magari 'La Provincia di Como', pubblicizzando la prossima edizione di 'Autunno in Barbagia', manifestazione consolidata che parte a settembre e finisce a dicembre, in cui ogni fine settimana i centri barbaricini mostrano i propri tesori artistici, ambientali, culturali e culinari".

"Lo aspettiamo per fargli verificare di persona come sia stata infelice la sua battuta", proseguono Deidda e Cadau, "su un tema in cui dimostra la propria incompetenza e un non sopportabile qualunquismo". "Il passo dall'importazione alla deportazione e' breve", commenta il consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Baunei (Nuoro), Salvatore Corrias.

"Rapinese, manco la Bambagia di Abatantuono..."

"Dinnanzi a tanta becera ignoranza - che manco la Bambagia di Abatantuono- ogni commento, se non la richiesta che questo qua si scusi pubblicamente con i barbaricini e con i sardi, rischia di essere superfluo". "Ritengo superfluo addentrarmi in una risposta di senso compiuto al sindaco di Como per le sue deliranti affermazioni sulla deportazione forzosa di migranti in Sardegna, in Barbagia", è intervenuto il presidente dell'Anci Sardegna, Emiliano Deiana, sempre su Fb. "Il punto principale di questa triste vicenda, difatti, non sono le dichiarazioni sconsiderate di un sindaco ma la vittima di una violenza atroce per cui non ci sara' piu' mai consolazione. A quella donna va la mia personale vicinanza e credo quella di tutte le donne e gli uomini perbene della terra di Sardegna. Questa ragazza, difatti, non dovrebbe avere il supplizio aggiuntivo di una polemica pubblica incentrata sulle stupidita' di qualche rappresentante istituzionale in cerca di ribalta e di notorieta'. Una stupidita' che il sindaco di Como ha portato a livelli parossistici proponendo la deportazione forzosa di tutti i migranti nelle zone 'desertiche' della Sardegna, nella bellissima e civile Barbagia".

"Per me, per noi, chi si macchia del reato della violenza su una donna va punito col massimo della severita' a prescindere dal suo luogo di provenienza", aggiunge Deiana. "Per me, per noi, cio' che importa e' quella ragazza a cui ci stringiamo idealmente. Il resto sono idiozie che messe in bocca a un rappresentante delle istituzioni suonano ancora piu' incivili e degradanti".

"Dal sindaco di Como vergognosa soluzione neocolonialista"

"Sono stato 'brutalizzato' dalla Lega, quando cercai di fare un ragionamento sulla demografia in Sardegna", dichiara su Fb l'ex assessore alla Sanita' della Regione Sardegna, Luigi Arru, nel postare il richiamo all'intervista al sindaco di Como. "Ripeto, un ragionamento, su soluzioni, e affermai che dovevamo 'ragionare' su piu' soluzioni, compresa accoglienza degli immigrati. Adesso il sindaco di Como propone una soluzione neocolonialista. Vergognoso". Persino la consigliera comunale leghista di Como Alessandra Locatelli, ex ministra per la Famiglia nel primo governo Conte, non concorda: "Penso che la splendida Sardegna e l'incantevole Barbagia non possano diventare luoghi dove mandare i clandestini", dichiara, "perche' non dobbiamo proprio farli sbarcare nel nostro Paese".

"La zona deserta è nella testa del sindaco di Como"

"La zona deserta e' la sua testa, non la Barbagia", commenta l'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore di FI nell'isola, in riferimento alla battuta del sindaco di Como.

"Il clima elettorale sta offuscando la lucidita' di giudizio di qualche personaggio in cerca d'autore", interviene la deputata sarda del Pd, Romina Mura. "Il sindaco di Como sappia che in Barbagia, quando siamo stati chiamati a farlo, noi abbiamo accolto gli immigrati nel migliore dei modi. Con la nostra cultura di sempre, che e' quella dell'aggiungi un posto a tavola. Se vuole c'e' un posto anche per lui: avra' l'occasione di provare l'ospitalita' della Sardegna. E anche l'orgoglio di un popolo che sa farsi rispettare".

Barbagia, Rapinese chiarisce: "Amo la Sardegna"

Dopo le dichiarazioni che hanno fatto arrabbiare politici e cittadini sardi, il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha chiarito all'AGI di avere fatto riferimento alla Barbagia come luogo in cui mandare i clandestini "solo perche' e' una zona che ho attraversato piu' volte ed e' la prima che mi e' venuta in mente ma non ce l'ho assolutamente con la Sardegna che e' una terra che conosco e amo". E ribadisce che "forse la soluzione potrebbe essere mandare in aree poche abitate del Paese queste persone che girano indisturbate e pericolose".

Rapinese riconosce che dalle sue parole "e' scaturito un putiferio, mi sono arrivati centinaia di messaggi. Cagliari per me e' la citta' piu' bella d'Italia e dei sardi mi piace tutto, in particolare la schiettezza e l'attaccamento alla loro terra. Ho tantissimi amici ed elettori sardi, la prossima volta citero' una zona della Lombardia".