Elezioni, continuerà lo spostamento a destra dell'hinterland milanese?

Gianluca Borrelli (Termometro Politico) analizza i nodi del centrodestra nel Milanese tra Europee e Comunali: "Se FI va sotto al 5%...". Intervista

di Nicolò Rubeis
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Milano

Elezioni, continuerà lo spostamento a destra dell'hinterland milanese?

"Oltre alla tenuta della Lega, soprattutto al Nord, alle Europee sarà interessante il risultato di Forza Italia. Se dovesse scendere sotto il 5% rischierebbe di scivolare verso l'irrilevanza". Gianluca Borrelli, presidente di Termometro Politico, società specializzata in analisi e sondaggi, in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano fa il punto sulle prossime scadenze elettorali. Prima delle Europee ci sarà una tornata di amministrative che in Lombardia comprenderà tre capoluoghi di provincia e molte realtà dell'hinterland milanese. "Il centrodestra - spiega - ha perso Milano per una questione demografica. In tanti si sono trasferiti nei Comuni limitrofi che, non a caso, si sono spostati molto a destra". Un motivo in più per analizzare quelli che saranno i risultati di dell'area metropolitana come a Rozzano, Cusano, Cormano, Settimo Milanese, Novate o Cesano Boscone.

Borrelli, in Lombardia quasi tutte le città capoluogo sono in mano al centrosinistra.

Se andiamo a vedere i dati elettorali di quando si eleggevano i presidenti di provincia, si può notare come il centrodestra abbia sempre faticato in questi contesti. Mi ricordo di veri 'muri rossi' sulle province e la stessa cosa sta succedendo nelle grandi città. Milano, prima che venisse espugnata nel 2011, era un'eccezione.

Poi cosa è successo?

Il centrodestra ha perso la città perché tanti milanesi sono andati a vivere nell'hinterland. E non è un caso che oggi molti Comuni si siano spostati a destra, come Sesto San Giovanni.

In primavera si vota in molti Comuni dell'hinterland.

C’è la possibilità che continuino ad andare a destra o che, comunque, restino più a destra di Milano. La tendenza del passato è stata questa, ma non possiamo prevedere il futuro.. Riconquistare la città, invece, non sarà facile per il centrodestra anche se ancora manca molto tempo alle elezioni.

Capitolo europee.

Intanto ci sarà da capire quale sarà il risultato di Forza Italia in elezioni, come le Europee, che non sono mai state troppo favorevole agli azzurri. Adesso, poi, non c'è più Silvio Berlusconi…

In questi mesi i dirigenti di Forza Italia hanno cercato di tenere vivo il partito anche grazie a ritorni e ingressi 'pesanti'. Basterà?

Non è prevedibile adesso. Nell’ultimo periodo, dopo la morte di Silvio Berlusconi, Forza Italia è stata piuttosto debole. Nel caso in cui dovesse scendere sotto il 5% rischierebbe di scivolare verso l’irrilevanza e sarebbe un bruttissimo segnale per il futuro del partito. Al contrario un risultato vicino o superiore al 10% significherebbe che Forza Italia sta rinascendo. Il punto è che Forza Italia era Berlusconi, che veniva visto dagli italiani da un lato come un politico che pensava solo ai fatti suoi, dall'altro, però, anche come uno che aveva a cuore le sorti dell'Italia. Bisognerà capire se, senza il suo fondatore, il partito perderà o meno l’appeal che aveva prima.

Per qualcuno l'erede di Berlusconi era Matteo Renzi...

Senza Berlusconi la proposta politica di Forza Italia rischia di assomigliare troppo a quella di Renzi che però, ormai, viene visto come un politico abile ma troppo 'furbo'.

E la Lega terrà al Nord?

La Lega è in discesa da tempo. Anche nel Nord, con Fratelli d'Italia che gli sta rubando molti voti. Le Europee saranno in primis un test per analizzare il consenso di Giorgia Meloni. Se superasse i risultati delle Politiche sarebbe un segnale forte. Su di lei il consenso è molto polarizzato, tra chi la osteggia e chi invece la apprezza. C'è molto sostegno da un lato e molta negatività dall'altro. Le Europee serviranno a capire quanto, per gli italiani, sta funzionando il governo Meloni.