Concorsi truccati, i giudici: "Massimo Galli, ci fu turbativa ma non è punibile"
Dal processo è emersa la "piena prova del fatto" che Massimo Galli "abbia turbato" un concorso pubblico universitario per favorire il suo "pupillo". Ma il professore non è punibile
Concorsi truccati, i giudici: "Massimo Galli, ci fu turbativa ma non è punibile"
Dal processo e' emersa la "piena prova del fatto" che Massimo Galli "abbia turbato" nel febbraio 2020 un concorso pubblico universitario per favorire il suo "pupillo" Agostino Riva, ma che debba essere assolto per il "revirement giurisprudenziale" che con tre pronunce conformi della Cassazione ha "escluso dal perimetro applicativo" del reato di turbativa d'asta "le procedure per l'accesso a impieghi pubblici".
Lo scrivono i giudici della decima sezione penale del Tribunale nelle motivazioni della sentenza nei confronti del virologo ed ex direttore del reparto Malattie Infettive 3 dell'ospedale Sacco, condannato lo scorso 16 luglio solo per l'accusa di falso a un anno e 4 mesi. Secondo i giudici Bertoja-Cantu' Rajnoldi-Taricco, "e' indubbio e' che Galli, persona preposta alla procedura di selezione in qualita' di presidente della commissione, abbia discusso, concordato, predisposto i criteri ed infine attribuiti i punteggi insieme al candidato della procedura stessa, ovvero Riva".
La redazione del verbale da parte di Galli
Proprio sulla redazione del verbale contenente la valutazione dei candidati, il Tribunale ha ritenuto colpevole Galli evidenziando che il documento fosse "falso nella parte in cui da' atto che il prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale della commissione e che fosse stato predisposto nel corso della riunione telematica" con gli altri componenti della commissione.