Confcommercio Lombardia: il terziario corre ma rischio naufragio

Carlo Massoletti: "Confermato trend crescita del terziario lombardo"

confcommercio milano palazzo castiglioni
Milano
Condividi su:

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - I dati diffusi da Unioncamere sull’andamento del terziario di mercato in Lombardia nel secondo trimestre del 2022 evidenziano un buon tasso di crescita del fatturato per servizi e commercio al dettaglio, rispettivamente +20,8% e +5,4% su base annua e +5,7% e +1,5% rispetto al primo trimestre dell’anno. Significativo – rileva Confcommercio Lombardia - è il dato sulla crescita su base annua per le attività di alloggio e ristorazione (+52,3%), settori che hanno beneficiato dai mesi primaverili dell’allentamento delle restrizioni di contrasto alla pandemia, con la conseguente ripresa di grandi eventi e il ritorno dei turisti stranieri.

Carlo Massoletti: "Confermato trend crescita del terziario lombardo"

“Viene confermato il trend di crescita del terziario lombardo – dichiara il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti - che dopo i colpi inflitti dalla pandemia ha saputo risollevarsi grazie all’impegno, al sacrificio, alla resilienza e alla creatività delle imprese”. Attenuata la pandemia sanitaria, però, il terziario è sotto i colpi di quella energetica. Negli ultimi 6 anni l’elettricità ha subito aumenti di oltre il 900% e il gas di più del 1.100%. In questi giorni, molte imprese fornitrici di energia e gas stanno addirittura sospendendo i contratti a causa di fluttuazioni del mercato, con prospettive di aumenti dei prezzi. La situazione rischia di avere come conseguenze, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro per il 18% delle imprese, un maggiore indebitamento con le banche per più del 30% e il rischio chiusura per il 15% (indagine Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con dati elaborati dall’Ufficio Studi). Al problema energetico si aggiunge quello dei canoni di locazione commerciali che, a differenza di quelli per le famiglie, subiranno l’aumento Istat. “I costi energetici sono praticamente incomprimibili per le aziende del terziario – prosegue Massoletti - È certo possibile prestare maggiore attenzione ai consumi attraverso buone pratiche, evidenziate anche da Confcommercio, ma è necessario un intervento delle Istituzioni forte e rapido: un tetto al prezzo del gas europeo, credito d’imposta e sostegno a tutte le imprese nel DL aiuti e, a livello regionale, misure a favore della liquidità e dell’efficientamento energetico”.