Contro Irene Pivetti 13 parti civili sul caso mascherine

L'ex presidente della Camera Irene Pivetti è accusata, a vario titolo e insieme ad altri soggetti, di frode in forniture pubbliche e bancarotta

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Irene Pivetti
Milano

Contro Irene Pivetti 13 parti civili sul caso mascherine

Sono 13 in tutto le parti civili che si sono costituite davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), Anna Giorgetti, per il "caso mascherine" che vede l'ex presidente della Camera Irene Pivetti accusata, a vario titolo, insieme alla figlia, il genero, l'imprenditore Luciano Mega e altri soggetti di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio nell'ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro. Di tale quantitativo ne sarebbero state consegnate soltanto per un valore di 10 milioni ma di qualità scadente, praticamente inutilizzabili, con falso marchio Ce.

Al centro dell'inchiesta la fornitura di mascherine giudicate non idonee

Tra le costituzioni ci sono quella dello Stato, del Ministero dell'Interno, dell'Agenzia delle Dogane, dell'Agenzia delle Entrate, oltre che delle principali strutture medico ospedaliere che hanno ricevuto le mascherine oggetto del contendere, ad esempio il Gruppo San Raffaele e il Gruppo Multimedica. Nell'udienza di oggi il pubblico ministero Ciro Caramore, che ha coordinato l'indagine della Guardia di Finanza, ha notificato un ulteriore capo di imputazione per l'ennesima fornitura di mascherine giudicate non idonee a proteggere personale e pazienti in piena emergenza Covid, a un altro ente sanitario. I legali degli indagati hanno quindi chiesto i termini a difesa: si torna in aula il 12 aprile