Convegno su apartheid in Palestina, Nahum (Pd): "Iniziativa folle"

Daniele Nahum: “In questa iniziativa organizzata dai GD Milano del Municipio 1, non c’è un riferimento che sia uno su Hamas e sugli attacchi del 7 ottobre"

Antonio Murzio
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Milano

Convegno su apartheid in Palestina, Nahum (Pd): iniziativa folle

“La ritengo un'iniziativa folle”. Non usa giri di parole Daniele Nahum, consigliere comunale del Partito democratico a Palazzo Marino, per etichettare l'iniziativa promossa dai giovani democratici del municipio 1 in programma per il prossimo 15 febbraio. A causare l'irritazione dell'esponente dem, iscritto al partito dal 2013, sono il titolo (“Colonialismo e apartheid in Palestina”), ma soprattutto gli ospiti che interverranno. E lo ha messo nero su bianco in un suo post su Facebook dove ha scritto “In questa iniziativa organizzata dai GD Milano del Municipio 1, non c’è un riferimento che sia uno su Hamas e sugli attacchi del 7 ottobre. Sono state invitate persone che sulla questione sono poco credibili e le loro posizioni non sono per nulla equilibrate. Chiedo al più presto che venga chiarita la linea nelle sedi opportune perché per quel che mi riguarda è irricevibile”.“Sono esterrefatto dall'iniziativa e dal titolo che considero folle”, ribadisce in un colloquio con Affaritaliani.it Milano, “e chiedo che il partito intervenga”.

“Ci sono due termini che da antisionismo sfociano in antisemitismo. Il primo è proprio apartheid riferito a Israele, quando il 20% della popolazione arabo-israeliana è residente in Israele e gode di tutti i diritti civili e politici. Siamo arrivati al punto che i giovani democratici parlano di genocidio. Si può parlare di massacro non certo di genocidio, anche perché se fosse in atto un genocidio, Israele dovrebbe ammazzare anche il 20% della popolazione araba residente nei propri confini.
 


 

Come legge allora quello che sta accadendo a Gaza?
A Gaza non si sta compiendo un genocidio, non c'è la volontà di cancellare un popolo. Si può contestare l'intervento israeliano, di sicuro c'è una crisi umanitaria in atto e io non la voglio nascondere”.

A causare la sua irritazione è anche il parterre dei relatori.
“Analizzando gli ospiti, abbiamo Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per i territori palestinesi occupati. che alcuni anni fa utilizzò l'espressione “il potere della lobby ebraica". C'è un altro relatore, Ibrahim Youssef, che ha postato su YouTube il video di uno storico israeliano che sostiene che Hamas non è un movimento terroristico. Per non dire di Moni Ovadia, noto per avere da sempre posizioni estreme contro Israele. Siamo di fronte a una iniziativa totalmente sbilanciata, sembra promossa più da un centro sociale duro e puro che da un circolo di giovani democratici”.

Nel suo post ha chiamato in causa il suo partito. Cosa chiede?
“Quello che chiedo al partito a livello locale e nazionale è un chiarimento sulla linea rispetto a queste questioni, personalmente mi sono sempre battuto per la linea due popoli due Stati e sono sempre stato contrario all'occupazione israeliana in Cisgiordania, guardando però anche alle responsabilità dei palestinesi. Bisogna rilanciare la questione dei due stati e far cessare le armi. Il Pd non può sdoganare iniziative di questo genere. C'è un clima che a me non piace, è doveroso criticare il governo israeliano, ma qui si sta andando oltre, bisogna al più presto fare chiarezza”.