Corona ai giudici: "Voglio il passaporto per lavorare negli USA"
Fabrizio Corona, in aula a Milano: "Rivoglio il passaporto per fare documentari in America". Udienza su misure di prevenzione rinviata a marzo
Lapresse
Corona ai giudici: "Voglio il passaporto per fare documentari negli USA"
Dichiarazioni spontanee quelle di Fabrizio Corona in aula a Milano. "Voglio riottenere il mio passaporto e andarmene negli Stati Uniti. Vorrei fare semplicemente la mia vita, ricominciare in una città dove non tutti mi conoscono, voglio fare documentari e avere così riscontro del mio valore". Alla soglia dei 50 anni Fabrizio Corona prova a ripartire e spera di farlo lontano dalle aule di giustizia. Camicia bianca e completo scuro, nell'udienza davanti al collegio del tribunale della Sorveglianza che dovrà decidere su applicare o meno le misure di prevenzione nei suoi confronti.
Corona: "Ora collaboro con la giustizia e giro documentari"
"Non violo la legge del 2007, faccio un lavoro onesto, quello che faccio e guadagno è sotto gli occhi di tutti - dichiara l'ex fotografo - Dopo 12 anni sono tornato in Rai, mi pagano ancora per fare le serate nei locali e con l'inchiesta sul calcio scommesse per la prima volta sto collaborando con la giustizia. Questo pomeriggio ci sarà una puntata speciale sul calcioscommesse con i nomi dei calciatori e della malavita coinvolta. L'Uepe ha radiografato la mia vita negli ultimi quattro anni, sono un'icona nazionale da 1,5 milioni di follower ma sono 'invecchiato'. Voglio il mio passaporto: non mi serve per scappare, ma per cominciare un'attività che sogno da anni, sto girando documentari per l'America" spiega Corona.
Udienza su misure di prevenzione rinviata a marzo
La questura di Milano ritiene Corona ancora pericoloso socialmente. Su di lui pendono due richieste di rinvio a giudizio: una per bancarotta della sua ex società Fenice e una per tentata estorsione nei confronti di una donna. La corte ha richiesto ulteriore documentazione per avere certezza del 'cambio' vita e, al termine delle lunghe dichiarazioni spontanee, ha rinviato l'udienza al 21 marzo 2024 per decidere sulla misura della sorveglianza speciale, che comporterebbe, nel caso affermativo, una serie di limitazioni all'ex re dei paparazzi.
Ritorna la sorveglianza speciale per Corona? La decisione spetta ai giuduci
Corona ha finito a settembre di scontare il cumulo di pene per condanne definitive, dopo oltre 10 anni. La sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi gli era stata applicata il 30 maggio del 2012, pochi mesi prima dell'arresto. La misura di prevenzione, bloccata mentre era in carcere, oggi rischia di riattivarsi. Ora saranno i giudici della Sezione misure di prevenzione a dover decidere se sia o meno "socialmente pericoloso".
Corona si difende dalle querele per diffamazione
Nelle scorse settimane è emerso anche che i calciatori Stephan El Shaarawy e Nicolò Casale lo hanno querelato per diffamazione. "Siamo sicuri del nostro lavoro", ha detto l'ex re dei paparazzi a proposito di queste denunce, attaccando una giudice della Sorveglianza che in passato prese decisioni su di lui. "Questo giudice mi ha fatto pure causa in sede civile".
Corona: "Mi aspetto giustizia. Sono stanco, voglio andarmene in America"
Fuori dall'aula, ai cronisti l'ex agente fotografico ha spiegato che non si aspetta "nulla di male ma solo giustizia, ho avuto 20 anni di processi e 50 anni di vita sregolata, sono stanco voglio andarmene in America". Poi ha annunciato: "Oggi alle 15 su una piattaforma inglese ci sarà una puntata speciale su tutti i calciatori coinvolti e sulla malavita coinvolta, la facciamo su un server straniero per evitare querele".