Corruzione all'obitorio del Sacco di Milano, 3 indagati
Un operatore della camera mortuaria si sarebbe fatto pagare per indirizzare i familiari dei deceduti verso alcune specifiche imprese funebri
Corruzione all'obitorio del Sacco di Milano, 3 indagati
Un operatore della camera mortuaria di 57 anni dell'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e' stato interdetto dal gip Stefania Donadeo con la misura cautelare della sospensione dall'esercizio del pubblico servizio perche' avrebbe ricevuto contanti per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio. Stando alle indagini della Polizia locale, coordinate dal pm Stefano Civardi e dall'aggiunto Maurizio Romanelli, il dipendente avrebbe comunicato i decessi che avvenivano in ospedale direttamente alle imprese funebri compiacenti, indirizzato i familiari a specifiche case funerarie, millantando anche inesistenti convenzioni con il Comune di Milano che avrebbero garantito prezzi calmierati, e consentito l'accesso al personale delle imprese funebri alle camere mortuarie.
Insieme all'operatore obitoriale, i vigili di piazzale Beccaria hanno notificato la misura cautelare, emessa sempre dal gip, del divieto di esercitare l'attivita' di impresario funebre per due dipendenti di onoranze di Milano e Baranzate. "Dalle intercettazioni sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di P.N.L.C. (57 anni), A.D. (38 anni) e A.G. (29 anni), che hanno portato il gip a rilevare un concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa tipologia, sia per le molteplici circostanze in cui si sono consumati i reati sia per la personalita' degli imputati, che hanno dimostrato particolare sfrontatezza", si legge in una nota dell'amministrazione comunale. L'inchiesta e' scaturita da quattro esposti, di cui uno della stessa direzione generale dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, presentati alla Polizia locale e trasmessi agli uffici della procura.