Crema, professore trovato morto: gip riapre caso, si indaga sulla moglie

L'insegnante di informatica era stato trovato cadavere a 44 anni lo scorso 29 giugno in un cantiere vicino alla villa con giardino di Crema in cui viveva

Ambulanza
Milano
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Insegnate ritrovato morto a Crema: si indaga sulla moglie

Si riare il caso di Mauro Pamiro, l'insegnante di informatica e appassionato di musica trovato cadavere a 44 anni la mattina del 29 giugno dell'anno scorso in un cantiere vicino alla villa con giardino di Crema in cui viveva con Debora Stella, grafica per la pubblicita' di quattro anni piu' giovane. Il gip di Cremona, dopo una lunga camera di consiglio iniziata il 21 luglio, ha rigettato la richiesta di archiviazione proposta dalla Procura e invitato gli inquirenti a compiere accertartamenti su alcuni aspetti dubbi evidenziati dall'avvocato Gian Luigi Tizzoni che assiste Franco Pamiro, il padre del professore. Nel provvedimento letto dall'AGI il gip chiede approfondimenti sulla 'confessione' della donna che poi aveva ritrattato ma non era stata ritenuta attendibile.

Professore morto a Crema: nuove verifiche in corso

 "Alla luce delle spontanee dichiarazioni rese nell'immediatezza del rinvenimento del cadavere del marito - scrive - e al fine di valutare compiutamente lo stato psichico dell'indagata definita piu' volte dagli operanti come instabile e con comportamenti denotanti una problematica psichiatrica appare opportuno acquisire il video registato dagli operanti della Squadra Mobile di Cremona nell'abitazione della Stella avente a oggetto le dichiarazioni di quest'ultima e altresi' acquisire i tabulati telefonici dei coniugi". Nuove verifiche vengono chieste anche sulla ricostruzione della caduta.

"Pamiro aveva un foro nel centro della testa, una lesione non mortale ma importante per capire cos'e' successo - la tesi di Tizzoni -. Intanto, ci sembra molto difficile che il professore, affetto da una forma di distrofia muscolare, si sia potuto arrampicare cosi' agevolmente. Poi c'e' un'incompatibilita' dell'ipotesi del suicidio con la tegola ritrovata accanto al corpo di Mauro sulla quale ci sono delle tracce di sangue. Per questo sarebbero utili "nuovi prelievi per verificare la presenza di persone estranee che abbiano potuto maneggiare la tegola per colpirlo". Il giudice accoglie in pieno la richiesta e chiede "accertamenti tecnici volti ad escludere eventuali tracce biologiche di terzi sulla tegola". Imdagini che dovrannno essere effettuate entro sei mesi.